I cinghiali devastano di nuovo il prato inglese dell'agriturismo

FIAMMETTA BRESSANIN La donna mostra il disastro causato dai cinghiali
ARQUA' PETRARCA.
Hanno alzato bandiera bianca. I cinghiali hanno vinto: il raffinato prato inglese lo vogliono loro, per scavare e raspare. Una guerra finora sempre persa, quella ingaggiata contro i cinghiali dalla famiglia Bressanin, titolare della storica Enoteca Da Loris e dell'agriturismo Franciscus di Arquà Petrarca. L'altra notte l'ennesimo assalto al raffinato prato inglese antistante l'agriturismo di via Valleselle 22. «L'agriturismo con alloggio ha davanti un bellissimo prato, che ci è costato una cifra - sospira Fiammetta Bressanin -. L'altra notte l'hanno distrutto di nuovo. L'anno scorso succedeva ogni tanto, ormai sono qui quasi tutte le sere. Abbiamo chiamato 4 volte il giardiniere per sistemare, ormai non lo chiamiamo neanche più. Ogni volta sono almeno 3-400 euro, ma tanto poi ritornano di nuovo. A settembre poi dovremmo ripiantare il prato inglese e là sono cifre maggiori, non so se lo faremo». Per il locale è una questione estetica, perché il bel prato è il primo «biglietto da visita». E se è «arato» dai cinghiali non è invitante per gli ospiti stendercisi su rendere il sole. Ma è anche una questione di sicurezza. «La sera gli ospiti hanno paura a rientrare - racconta Fiammetta -. Quando parcheggiano l'auto dietro l'agriturismo, devono fare una quarantina di metri per arrivare all'ingresso. Spesso si trovano davanti i cinghiali. Arrivano fin sotto il portico, anche prima di mezzanotte. Una notte ne abbiamo contati ben 12». I gestori dell'agriturismo si sono rivolti al Parco e al sindaco Luca Callegaro. «Il sindaco è stato disponibile, quelli del Parco pure - spiegano - ma non hanno soldi per risarcire i danni. Noi speriamo che almeno facciano qualcosa per eliminare questi cinghiali. Sono un flagello».
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