I genitori di Gloria e Marco alla consegna della prima borsa di studio intitolata ai figli

l’iniziativa
VENEZIA
Stavano cercando di farsi strada come architetti, e Londra sembrava la città adatta. Cervelli in fuga, come tanti altri giovani, che conservano la speranza di tornare a casa. I loro sogni, però, sono stati spezzati il 14 giugno 2017 dal rogo della Grenfell Tower. Ora, in loro memoria, altri giovani potranno avere l’opportunità di fare esperienze di lavoro e di vita.
La borsa di studio, presentata ieri a Palazzo Ferro-Fini, è dedicata proprio a Marco Gottardi e Gloria Trevisan. Consiste in un’attività di ricerca, di dodici mesi, sulla situazione socio-economica e sanitaria del Veneto. Un “cruscotto di indicatori” per un doppio obiettivo: da un lato, dare un supporto ai consiglieri regionali e agli uffici; dall’altro, permettere all’università di Ca’Foscari di sviluppare le proprie ricerche nella valutazione dell’impatto delle leggi regionali sui cittadini veneti. Già perché proprio l’Ateneo veneziano, insieme al Consiglio regionale, ha promosso questa borsa di studio. «Vogliamo dare un messaggio positivo – il commento del rettore Michele Bugliesi – L’esempio di Marco e Gloria ci ricorda quanto sia importante per i ragazzi sperimentare e fare esperienze. Spero che con questa iniziativa si possa riempire, almeno in parte, il vuoto che la loro perdita ha lasciato ai genitori e a tutti noi».
«sFrutterÒ questa opportunitÀ»
Il primo ad aggiudicarsi la borsa di studio è Alessandro Grassi, laureato magistrale in Governance dell’organizzazione pubblica. La voce gli trema quando ricorda che anche lui aveva pensato di andare all’estero, in cerca di un futuro: «Adesso», garantisce, «sfrutterò al meglio questa opportunità». L’iniziativa di dedicare una borsa di studio ai due giovani veneti risale a un anno fa. A ottobre del 2017, su iniziativa del consigliere Nicola Finco, viene approvata all’unanimità la mozione.
«È un’opportunità per i giovani», dice Finco, «ma anche e soprattutto per la stessa pubblica amministrazione. Abbiamo bisogno di menti giovani». Proprio come quelle di Gloria e Marco, architetti entrambi. E proprio il padre di quest’ultimo, Giannino Gottardi, tiene a sottolineare la bella esperienza che la coppia stava vivendo a Londra. «Vogliamo che siano ricordati per questo. Il mondo è pieno di messaggi negativi. Loro sono stati bravi e fortunati a trovare lavoro, sarebbero tornati a casa arricchiti».
la tragedia del 14 giugno 2017
Due giorni ci sono voluti per spegnere un incendio di dimensioni spaventose. Il 14 giugno del 2017 la Grenfell Tower, nel quartiere di North Kensington, prende fuoco. Alta 67 metri e con 120 appartamenti, ospitava circa 600 persone. All’origine del rogo, il cortocircuito di un frigorifero difettoso. Le fiamme, dal quarto piano, si propagano velocemente. Colpa di isolamenti e piastrelle non a norma, addirittura più infiammabili dei rivestimenti esterni del palazzo. Nelle operazioni di spegnimento, vengono impiegati 250 vigili e 45 autopompe. Le vittime sono 71. Tra loro, anche Gloria Trevisan di Camposanpiero e Marco Gottardi di San Stino di Livenza (Venezia).
I due, entrambi 27 enni, si erano trasferiti da poco. Freschi di laurea in architettura, avevano scelto Londra per migliorare l’inglese e per muovere i primi passi nel mondo del lavoro e avevano trovato sistemazione al penultimo piano della Grenfell Tower. –
Eugenio Pendolini
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