I lavoratori Artoni bloccano i camion della Fercam

PADOVA. I lavoratori Artoni bloccano i cancelli della Fercam. I manifestanti, dopo il ritiro dell’offerta d’acquisto da parte di Fercam, hanno iniziato ieri mattina alle 6 un presidio del piazzale in condivisione tra le due società in via Inghilterra non permettendo l’ingresso e l’uscita dei camion e dei furgoni dell’azienda di Bolzano.
Un presidio parziale che ha garantito comunque l’uscita di un mezzo ogni ora circa e che i manifestanti stanno valutando di continuare anche oggi. «Fercam e Artoni devono capire che non è possibile prendere in giro i 2.600 lavoratori coinvolti» spiega Romeo Barutta, segretario della Filt Cgil di Padova. «Vogliamo la riapertura dei tavoli di confronto per la tutela di tutti i dipendenti della società, siano essi diretti o indiretti, anche utilizzando lo strumento degli ammortizzatori sociali».
Tra i manifestanti erano presenti anche alcuni padroncini, autorasportatori che distribuiscono sul territorio le merci che l’azienda raccoglie nel centro logistico di via Inghilterra. «Attendo ancora il saldo delle fatture di agosto» spiega Alì Mosbahi, titolare di una piccola società di trasporto che lavorava proprio per Artoni. «In tutto l’azienda mi deve 35 mila euro ma non sono quello messo peggio. Alcuni miei colleghi aspettano ancora il saldo delle fatture di giugno scorso e le cifre arrivano al doppio e anche più. Molti colleghi nei mesi scorsi se ne sono andati ma io ho scelto di rimanere per sperare di rientrare dei miei crediti. Trentacinquemila euro sono tanti, rischio il fallimento della mia azienda ma anche di saltare le rate del mutuo di casa. Mi troverò costretto a interessare il mio avvocato e chiedere al più presto il saldo di quanto dovuto».
Ma a mettere la parola fine su ogni possibilità di una futura fusione è il presidente di Fercam, Thomas Baumgartner: «Ogni giorno che passa la Artoni diventa sempre più irrimediabilmente una scatola vuota» spiega. «Avevamo sperato di salvare l’azienda e parte dei suoi dipendenti ma ora ci troviamo a fare da capro espiatorio per una crisi di cui non abbiamo responsabilità. Il blocco delle spedizioni della Fercam è assolutamente illegittimo e illegale. Per la responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri dipendenti ma anche dei fornitori e dei nostri clienti ci troveremo costretti a chiedere i danni a chi ci sta facendo perdere migliaia di euro in maniera ingiustificata».
Riccardo Sandre
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