I primi passi della sala web

La 70ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia si è conclusa da poco. A Milano al cinema Apollo, la scorsa settimana, sono state presentate le anteprime di una selezione dei film in concorso a Venezia e Locarno, per la rassegna “Le vie del cinema”, fra cui le opere dei veneti Andrea Segre e Alessandro Rossetto e del friulano Matteo Oleotto. Esempi positivi, opere accolte favorevolmente da critica e pubblico, che hanno trovato distribuzione e che vedremo nelle sale in autunno, ma per le altre? Quale percorso si apre dopo la partecipazione ad un festival? Nel 2008 per la prima volta un film italiano fu reso disponibile online in contemporanea con le sale, “Diari” di Attilio Azzola, premiato a Cannes; oggi, a distanza di qualche anno, internet, da prima snobbata dal cinema italiano che non riusciva a vedere in questo canale distributivo, un’opportunità per trovare nuovo pubblico e ricavi, sta diventando una via alternativa al percorso tradizionale. La sala “web”, sperimentata l'anno scorso al Lido, capienza per ogni visione di 500 posti, quest’anno ha permesso ad alcune opere una ulteriore vetrina. È stato, infatti, possibile acquistare un biglietto digitale di 4 euro, collegarsi ad un link su un sito protetto e vedere il film scelto nella giornata di proiezione alla Mostra. Certo la visione era sul computer di casa, non nell’atmosfera della sala, con lo schermo gigante, e il buio che avvolge e coinvolge durante la proiezione. Ma quanti film potrebbero trovare una possibilità d’uscita con una distribuzione on line o con una prima proiezione via web, finalizzata ad arrivare magari in sala? Il 6 settembre “La Prima Neve” di Andrea Segre si poteva vedere con un clic in anteprima, mentre il 2 si poteva scoprire un giovane talento come quello del trentino, trapiantato a Los Angeles, Andrea Pallaoro con “Medeas”, sua opera prima, in cerca di distribuzione. Così operazioni come quella di CineIndie, primo canale di distribuzione on line per i film indipendenti, del padovano Sergio Cremaschi, possono essere vie alternative al percorso tradizionale o come quella della start up Cineama, Media-miglior progetto pilota 2013, che ha stretto accordi con Sacher, la casa di distribuzione di Moretti, Bim, Minerva, per far arrivare nelle sale i film che on line vengono scelti, utilizzando il web e i social media come un innovativo meccanismo di “proiezione su richiesta”, per integrare il normale processo di distribuzione. Con questa formula gli utenti hanno la possibilità di esprimere il desiderio di vedere il film, di geolocalizzarsi e di trovare altri potenziali spettatori con cui condividere la visione nella zona desiderata. E per i festival ci potrebbe essere una nuova evoluzione, esempi in tal senso li troviamo proprio sul nostro territorio con Steve Bisson, di Asolo, direttore artistico di “Filmessay”, che lo scorso maggio con “Brasil on Art 2013”, ha organizzato un festival di video arte brasiliana, e dal 27.09 al 13.10 con “Eva-Experimental Video Architectural”, si sposta dai film sull’arte ai film sull’architettura, il tutto fruibile in streaming.
Silvia Gorgi
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