I veterinari gratis per gli animali degli anziani e il boa del sior Bepi

Non perde un colpo il governatore Zaia nella sua regionale verve propagandistica. Dopo lo stanziamento di 50mila per finanziare le scuole del Veneto nell’acquisto di presepi, dotazione di primissima necessità, stavolta proclama che a breve la Regione si occuperà di pagare le spese veterinarie agli anziani indigenti con animali d’affezione.
È possibile che qualche anziano, anche un pelo sopra l’indigenza, con o senza Bubu, alla notizia innalzi solenni saracche sfogandosi che beh, lo diano a noi almeno il veterinario, gratis. Meglio che niente, ovvero mesi di attesa per una visita, interventi programmati e continuamente rinviati, ticket da pagare, l’alternativa: faccio la spesa o mi curo? Vado dal dentista o pago le bollette? Tasto dolente quest’ultimo, ricordando la mitica propaganda berlusconiana dei due milioni di dentiere agli italiani cadute in uno sdentato nulla.
Per ora il progetto pilota delle cure veterinarie gratis è solo a Pieve di Soligo e lo paga il Rotary, Zaia ha però aggiunto che lo trasformerà in realtà regionale perché il Veneto è pet friendly. Un po’ meno old man friendly, men che meno old e indigent man friendly, veterinario a parte. Ché i tagli al sociale sono numeri sulla carta ma ferite sulla pelle di chi li subisce.
Zaia si è anche lanciato nel dire che ormai gli ospedali accettano gli animali dei pazienti in corsia: magari un tantino esagerando visto che, qualche sperimentazione di pet therapy a parte, sarebbe da provare a portare la bestiola d’affezione del letto 53, sia un chihuhaua o un san Bernardo, in corsia per vedere la faccia della caposala. Insomma, presepi che fan sempre il loro effetto, vaccinazioni per i cani che in tempo di zoomania estrema sono un’arma potente: si potrebbe suggerire che la Regione finanzi l’acquisto di centro-tavola in ceramica per dare quel quid di indispensabile eleganza ai centro anti-violenza per le donne, i cui finanziamenti hanno subito ampie e dolorose decurtazioni; oppure che acquisti bei libroni d’arte illustrati e patinati da sistemare nelle sale ospedaliere d’attesa dove tutti, compresi gli anziani indigenti, passano meste infinite attese.
O, perché no, che fornisca i consultori, strizzati all’osso, di una montagna di gadget con scritto “Veneto friendly” da distribuire ai pazienti.
Intanto però, un piccolo guaio la proposta veterinaria del governatore l’ha già causato. È il caso del sior Bepi, vecchietto quasi indigente, con un unico lusso: il suo animale d’affezione, regalatogli dal figlio squinternato di un amico di osteria. Un boa. Boa Bèo, l’ha chiamato. Bepi è il tipo che approfitta di tutte le occasioni possibili a sbafo e ora sta girando invano tutti i veterinari della regione per farlo vaccinare gratis, il suo Bèo boa, non sa nemmeno lui contro cosa ma la Regione lo saprà. —
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