Il business dei rubinetti tossici

Sequestrati 38 mila articoli cancerogeni: denunciato imprenditore
FINANZA I rubinetti tossici sequestrati alla Zip
FINANZA I rubinetti tossici sequestrati alla Zip
 Bombe tossiche vendite come semplici rubinetti. La Guardia di Finanza ha sequestrato 38 mila pezzi fra rubinetti, soffioni per doccia e raccorderie prodotti in Cina e commercializzati da un imprenditore cinese, che se montati avrebbero rilasciato piombo e cromo esavalente nell'acqua. Tolti dal mercato anche 50 mila utensili senza marchio CE e 3.700 metri di cavo elettrico sprovvisto di certificazioni di sicurezza.  L'inchiesta, iniziata nel 2009 e conclusa dal pm Silvia Scamurra ha consentito ai militari agli ordini del colonnello Ivano Maccani di sequestrare due capannoni in zona industriale. Il capitano della Compagnia di Padova Giovanni Pipola ha denunciato Yifu Lu, cinese di 34 anni, residente a Napoli, ma di fatto domiciliato a Padova in via Bonazza 6, titolare della ditta individuale «Bright Elf Lu Yifu» di via Cile 14/E1 (sequestrata) e di un altro magazzino in corso Stati Uniti (box 40-41 al China Europe Trading City, sequestrato). Dalle indagini è risultato anche che una partita di rubinetti cinesi fossero stati offerti all'Ater a prezzi stracciati, tutta via l'Azienda regionale per la casa rifiutò l'offerta, scongiurando così un possibile disastro.  A certificare la tossicità dei rubinetti ci hanno pensato il professor Andrea Trevisan e il professor Emilio Ramous entrambi docenti dell'Università di Padova. Trevisan di Medicina ambientale ha certificato il rilascio di metalli da parte dei rubinetti, fra cui appunto, il cromo esavalente, il piombo e lo zinco. Emilio Ramous, invece, ha verificato la composizione dei manufatti, non conforme alle norme vigenti (tra l'altro tutti i rubinetti erano avevano tutti il marchio contraffatto CE).  Ora è scattata una seconda indagine, sotto il profilo fiscale. Nel frattempo è partita la controffensiva dei produttori di rubinetti italiani che chiedono al Governo di modificare le norme che consentono agli stranieri di vendere i loro prodotti in Italia senza alcuna verifica come accade negli Stati Uniti, per esempio. Soddisfazione per l'operazione della Finanza è stata espressa dal sindaco di Padova Flavio Zanonato, dall'onorevole Giustina Destro, dall'onorevole Massimo Bitonci. Tutti e tre hanno sottolineato l'impegno da parte delle istituzioni nei confronti del contrasto all'illegalità.
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