Il cane può far la spesa, ma dentro allo scatolone

Da ieri proibito l’ingresso agli animali nei supermarket. Al Despar e al Lidl quattrozampe ammessi nei carrelli 
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA- ORDINANZA DIVIETO INGRESSO ANIMALI DOMESTICI NEI SUPERMERCATI. DESPAR
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA- ORDINANZA DIVIETO INGRESSO ANIMALI DOMESTICI NEI SUPERMERCATI. DESPAR

PADOVA. C’è chi per Fido ha predisposto tanto di busta igienica, per metterlo nel carrello senza “contaminare” gli alimenti. C’è poi chi lo accetta, ma solo se è tanto piccolo da poterlo tenere in braccio mentre fa la spesa. E c’è infine un’ampia maggioranza di supermercati che ne vietano l’ingresso, pur magari chiudendo un occhio di tanto in tanto, con la complicità dei commessi.

Visto il dibattito scatenatosi negli ultimi giorni in merito ad un recente regolamento Cee, che per salvaguardare la sicurezza degli alimenti vieta l’ingresso dei cani nei supermarket, siamo andati in prima persona a testare alcune catene cittadine, per capire dove si entra e dove no.

MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA- ORDINANZA DIVIETO INGRESSO ANIMALI DOMESTICI NEI SUPERMERCATI. ALI
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA- ORDINANZA DIVIETO INGRESSO ANIMALI DOMESTICI NEI SUPERMERCATI. ALI


Iniziamo dal Pam, dove è nata la querelle: qui il cartello di divieto c’è da sempre, ma è diventato categorico solo da ieri. Proviamo comunque ad addentrarci fra le corsie, ma come varchiamo la porta scorrevole una commessa ci redarguisce: «Il cane deve essere legato qui, nell’area apposita». La nostra Nike (la cagnolina che si è prestata a fare da cavia) non è obbligata ad aspettare fuori, ma a far la spesa con noi non ci può proprio venire. Il secondo esperimento è all’Alì di via Siracusa: anche qui c’è tanto di cartello «Io non posso entrare», rafforzato anche da un secondo annuncio che cita il regolamento Cee. Proviamo comunque: la commessa è desolata, ma ci dice che la piccola Nike dovrebbe proprio rimanere fuori. Si offre di tenercela, o in alternativa ci chiede di prenderla in braccio ed essere molto veloci. La ringraziamo per la gentilezza, e proseguiamo.

MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA- ORDINANZA DIVIETO INGRESSO ANIMALI DOMESTICI NEI SUPERMERCATI. PAM
MARIAN-AGENZIA BIANCHI-PADOVA- ORDINANZA DIVIETO INGRESSO ANIMALI DOMESTICI NEI SUPERMERCATI. PAM


Attraversiamo la strada e andiamo al Despar, la catena di supermercati più pet friendly d’Italia: l’unica che ha predisposto delle apposite bustone “porta cane”, che vengono regalate ai clienti chiedendo loro di portarle con sé le volte successive. In realtà veniamo fermati subito, perché comunque il cane non può andare semplicemente al guinzaglio: dovrebbe stare per forza nel carrello, ma le buste sono esaurite. Il commesso si dimostra comunque comprensivo e disponibile: «Prendo uno scatolone e vi fodero il carrello, così il cane può starci comunque», dice. Seguiamo le istruzioni e così possiamo finalmente entrare, passeggiando indisturbati tra le corsie.

La stessa politica è applicata anche al Lidl: il cartello esterno vieta l’ingresso, ma una volta dentro ci dicono che Nike può entrare, a patto che stia nel carrello. Testiamo anche un altro discount, l’In’s, dell’Arcella, dove il trattamento è un po’ meno gentile: o in braccio, o niente. La nostra cagnetta è di taglia piccola, ma far la spesa con lei in braccio è decisamente disagevole.

Il divieto diventa poi tassativo nei supermercati più grandi: nessuna elasticità alla Coop in zona stazione, e nemmeno all’Auchan del Centro Giotto. Chi arriva con il cane, non viene ammesso nelle corsie a fare la spesa.

Nemmeno se è palesemente intenzionato a fare rifornimento di cibo per gli amici a quattrozampe.

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