«Il canile è aperto, non abbandonatelo»

Appello di Laura Dondi dopo le polemiche per il trasferimento: azzerate visite e donazioni di cibo
MORSEGO MESTRE: CANILE DI SAN GIULIANO kk
MORSEGO MESTRE: CANILE DI SAN GIULIANO kk

Nuovo schiaffo per il canile di Rubano. Con la diffusione della notizia del prossimo trasferimento di parte dei senza famiglia a Frapiero, i visitatori si sono dileguati. Nessuno bussa più alla ricerca del proprio compagno di vita, nessuno porta più cibo. Niente. Dimenticati, di nuovo. Come se non esistessero. «Il canile funziona ancora e i suoi ospiti hanno ancora bisogno di tutto - garantisce la presidente della Lega del cane di Padova Laura Dondi dall’Orologio - ma da quando abbiamo reso pubblica la volontà di alleggerire la struttura è scoppiato il finimondo. I volontari che si opponevano a questa decisione hanno cominciato a paventarne la chiusura, ma questa è un’ipotesi che non ci ha mai sfiorato nemmeno lontanamente».

Il progetto.

A Pasqua Laura Dondi dall’Orologio aveva annunciato ai suoi sostenitori - che pur nella difficoltà resistono - la necessità di un cambio di rotta per far fronte all’aumento delle spese della struttura senza sacrificare il benessere delle bestiole. L’idea «condivisa con i componenti del consiglio e in sintonia con l’associazione nazionale» era di trasferire la maggior parte dei 140 ospiti nel Parco zoofilo di Frapiero, più moderno, spazioso e la cui gestione risulta meno onerosa, lasciando comunque a Rubano una cinquantina di cani per cui il trasferimento avrebbe potuto essere traumatico, ma sempre con la speranza di far trovare loro una coccola per la vita. Con loro i volontari con i book fotografici degli ospiti trasferiti e un operaio per far fronte alle incombenze quotidiane.

La bufera.

La notizia però ha destato grande preoccupazione tra i volontari: alcuni di loro si sono opposti. Qualcuno perché teme di veder ridotto il tempo da dedicare alle bestiole, altri perché ritengono che in pochi siano disposti a trascinarsi in provincia di Venezia per adottare un cane. «Per decenni è stata l’unica valida struttura di riferimento per i padovani che amano i cani - sostiene Roberta Milan - ma ora il futuro è diventato incerto». Anche Marco Gusella e Adolfo Cappelli sono allarmati: «Le risorse che mancano possono essere individuate trasformando il canile in un pensionato - propone Cappelli - siamo alla vigilia delle vacanze e sono convinto che molti padovani sarebbero disponibili a portare il proprio cane in via Palù. Per ristrutturare la struttura potremmo utilizzare delle convenzioni».

Le prospettive.

«Ormai non danno soldi nemmeno le istituzioni con cui lavoriamo da anni, qualcuno crede davvero che ci siano assessori pronti ad aprire il portafogli adesso? Sono 40 anni che mi occupo del canile: se ci fosse stata qualche opportunità non l’avrei colta?» commenta con una punta di amarezza Laura Dondi dall’Orologio «purtroppo solo con l’amore e la dedizione non si pagano i conti: servono risorse. L’entusiasmo è una bella cosa, ma va sostenuto quotidianamente con i fatti». E a Rubano ci sono ancora tante ciotole da riempire. Ogni giorno. Un’operazione cui può contribuire chiunque. (s.z. e f.p.)

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