Il caso ex Magrini Galileo Trovò vota con la giunta e così la Lega la espelle

BATTAGLIA TERME

Il via libera del Consiglio comunale di Battaglia Terme all’acquisto di un capannone in disuso nella ex Magrini Galileo, un tempo adibito a deposito delle biciclette dei dipendenti, per 100mila euro, ha innescato un mare di proteste da parte dei consiglieri di minoranza della lista “Battaglia Terme con Te”, Davide Varetto, Daniele Donà e Alessandro Marcante che, al momento del voto, hanno abbandonato l’aula. La delibera è stata votata dai componenti la maggioranza e da Patrizia Trovò di Impegno Comune, lista di opposizione sostenuta alle scorse elezioni dalla Lega.

La decisione di votare con la maggioranza è costata alla consigliera l’espulsione da parte della responsabile della locale sezione del partito, Giulia Bedin. «Intendiamo informare i cittadini di Battaglia Terme che riteniamo concluso il rapporto di fiducia con Patrizia Trovò», afferma Bedin.

«Il nostro programma elettorale prevedeva la rigenerazione urbana con accordi publico-privato e non l’acquisto. In un momento di enorme difficoltà sanitaria ed economica riteniamo insostenibile far gravare sulle tasche dei cittadini questa scelta. Le priorità nel campo dei lavori pubblici sono altre, come ad esempio la rotonda sulla Statale 16 e i parcheggi in centro del paese. Oltre ai 100mila euro per costruire il museo della storia industriale e centro culturale, vanno aggiunti i soldi che serviranno per la demolizione e la ricostruzione».

Davide Varetto considera ironicamente l’acquisto l’affare del secolo: «Il Comune acquistando l’immobile ha fatto un grosso favore al privato che oltre a non pagare più le tasse sul bene riceve anche 100mila euro», afferma Varetto. «Il privato proprio per le finalità di quel fabbricato legato alla nostra comunità doveva donarlo. Questa operazione peserà sui futuri bilanci e in caso di accensione di un mutuo le scelte saranno due: aumento delle tasse o taglio dei servizi». Il sindaco Massimo Momolo sulla questione preferisce non rilasciare dichiarazioni. ––

Gianni Biasetto

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova