Il cavallo di “Mamo” davanti al suo feretro per l’ultimo viaggio

A guidare l’ultimo viaggio verso il funerale ci ha pensato il suo cavallo. E poi altri quattro cavalli, a seguire il feretro, sostenuto sulle spalle dagli amici. Si è concluso con un momento molto toccante l’addio a Massimo Sartori, il 49enne che mercoledì sera è stato trovato morto nel cortile della sua abitazione. Stroncato da un probabile infarto e colpito dai suoi due rottweiler che gli hanno inferto una serie di ferite, ritenute tuttavia non mortali. Ieri nella chiesa di Pozzonovo, colma per l’occasione (presente anche l’amministrazione comunale con il sindaco Arianna Lazzarini), si è celebrato il funerale.
Nel sagrato della chiesa, ad attendere l’arrivo della salma, assieme a un folla di amici e famigliari c’erano anche cinque cavalli: “Mamo”, come era conosciuto da tutti, era un grande appassionato equestre. Faceva parte della Scuderia Cavalieri della Rocca e possedeva due cavalli, ospiti della struttura Sguotti’s Farm di Tribano, ex maneggio in cui Sartori era attivo da molto tempo.
«Siamo un progetto di Dio e questo ci deve far sentire unici, grandi, importanti» ha spiegato il celebrante nel corso dell’omelia «Non siamo frutto di improvvisazione. Siamo venuti alla vita in un momento preciso e siamo chiamati a lasciarsi in un altro momento altrettanto preciso. La vita non è vivere a casaccio, ma è diventare protagonisti, cercando di compiere quel buono che farà ricordare nel bene, anche quando ce ne andremo. Massimo verrà sicuramente ricordato per il bene che ha compiuto». Ha continuato il sacerdote: «Amore è, ora, imitarlo nel bene. Dobbiamo, come Massimo, compiere il bene al di là delle apparenze, con piccoli gesti buoni. Non siamo chiamati ai miracoli. Massimo, in una vita normale fatta di passioni e sicuramente anche di difetti, verrà ricordato per il bene che ha fatto». Al termine della celebrazione una nipote di Sartori ha ricordato la passione dello zio: «Ti immagino ora in una prateria verde a correre con Asso», è il messaggio d’affetto rivolto al 49enne, che qualche tempo fa aveva perso un cavallo a cui era molto legato. E i cavalli hanno accompagnato “Mamo” fino all’ultimo. Il suo cavallo nero, in particolare, ha guidato il feretro fino all’ingresso del cimitero. Sulla sella c’erano ancora gli stivali di Sartori, lustrati per l’occasione e per questo importante viaggio. Gli animali, dopo aver scortato “l’amico”, si sono fermati e il loro silenzio si è confuso con quello delle molte persone presenti per l’ultima preghiera. —
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