Il Centro medico equino diventa ospedale
Punto didattico dell'Università di Padova, fa anche ricerca scientifica a livello internazionale

CURA E RIABILITAZIONE. Un cavallo in sala operatoria e, sotto, un altro sul tapis roulant
LIMENA.
Doveva scegliere se fare il musicista o il veterinario: ha scelto di curare gli animali, in maniera da avere il tempo per suonare. Anche se il dottor Carlo Barnini di tempo libero ne ha poco, rincasando dal suo ospedale per cavalli a notte fonda se arrivano emergenze.
Per undici anni è stato il Centro medico equino, da martedì la società (che per una vicenda amministrativa è fallita) è stata battuta all'asta, ma a ricomprarla è stato lo stesso Barnini, che nel frattempo non ha mai smesso di lavorare. Né lui né la quindicina di veterinari che 24 ore su 24 si turnano per assistere i cavalli che arrivano in questo che è un autentico ospedale. «Pratichiamo medicina e chirurgia, diagnostica e riabilitazione, riproduzione ma anche ricerca scientifica», spiega Barnini che nel 2000 è arrivato nel cuore verde del Tavello, alla fine di viale Trieste, dove l'unico suono, oltre il nitrito di qualche cavallo, è il canto degli uccelli. La struttura è una vecchia vaccheria di proprietà della famiglia De Benedetti, andata in disuso in seguito all'alluvione del 1966. Adesso è l'Ospedale equino, centro didattico dell'Università di Padova, con un'ottantina di studenti l'anno che vengono a svolgere qui il loro tirocinio. «Avvieremo a breve un progetto internazionale, che prevede lo studio e la ricerca di una cura per una malattia che ha un'alta mortalità negli umani e il cui modello è sovrapponibile ai cavalli», annuncia Barnini. Per il resto l'ospedale funziona esattamente come per gli esseri umani: ci sono le due sale operatorie, con tanto di stanza dove il cavallo viene anestetizzato e l'altra, imbottita, in cui viene svegliato. Nel laboratorio si lavora con le cellule staminali, ma si seguono anche la fecondazione assistita e la riproduzione. Non è infrequente che i pazienti siano campioni di altissimo livello, cavalli dai nomi altisonanti. E il settore della chirurgia ortopedica e della riabilitazione è infatti quello particolarmente strutturato.
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