Il cielo si colora di bianco per l’addio a Francisca

Conselve, palloncini e lacrime al funerale della 12enne nigeriana morta nel sonno I compagni di scuola: «Ti ricorderemo seduta al tuo banco e con il sorriso»
Di Nicola Stievano
conselve 07/02/2015 funerle della piccola fancisca Chiamaka Ezenwachime, morta nel sonno nella foto : l'uscita dalla chiesa della salma, con i genitori e pallocini bianchi portati dai compagni di classe ph zangirolami
conselve 07/02/2015 funerle della piccola fancisca Chiamaka Ezenwachime, morta nel sonno nella foto : l'uscita dalla chiesa della salma, con i genitori e pallocini bianchi portati dai compagni di classe ph zangirolami

CONSELVE. Un lungo corteo dalla chiesa al cimitero, aperto da tanti ragazzi con i palloncini bianchi in mano, liberati in cielo prima di salutare per l’ultima volta Francisca Chiamaka Ezenwachime, la dodicenne nigeriana morta nel sonno una decina di giorni fa. È l’ultima immagine di una cerimonia funebre toccante e partecipata, che ha commosso le centinaia di persone arrivate in duomo per stringersi intorno ai genitori della ragazzina e al fratellino Andrew di dieci anni. La messa è stata accompagnata da gesti e parole sincere, pronunciate più volte dai coetanei, anche in inglese perché potessero essere comprese dalla madre della ragazza, in Italia da poco più di due mesi. Accanto ai banchi occupati dai genitori e da una trentina di connazionali di Francisca c’erano i compagni di classe di prima media e gli amici di quarta elementare del fratello minore. Prima dell’inizio della messa hanno lasciato davanti due cartelloni colorati, con messaggi e ricordi di queste poche settimane trascorse insieme. Il parroco don Luciano Danese ha ricordato che Francisca era arrivata in Italia l’autunno scorso, piena di gioia perché finalmente poteva vivere accanto al papà. «In queste ore entriamo nella festa di una santa africana», ha aggiunto, «Giuseppina Bakhita, molto cara alla nostra comunità e ai Canossiani. Francisca aveva manifestato il desiderio di diventare suora. Quello che poteva sembrare un sogno di bambina è diventato un segno da prendere sul serio». Il sacerdote ha anche ricordato le iniziative di solidarietà e gli aiuti economici e ha ringraziato tutti a nome dei familiari. «Di martedì sei arrivata in classe per la prima volta», ha letto una compagna, «e di martedì te ne sei andata. Noi ti ricorderemo sempre seduta sul tuo banco, ricorderemo il tuo sorriso». Fuori dalla chiesa gli amici nigeriani hanno intonato canti religiosi in inglese e salutato Francisca con un lungo applauso.

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