Il Comune azzera l’area edificabile Il Tar gli dà ragione
ALBIGNASEGO. La ditta Elettrobeton Costruzioni Generali ha presentato ricorso al Tar contro il Comune di Albignasego e la sua decisione di rendere agricola l’area in suo possesso a Carpanedo, dove...

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ALBIGNASEGO. La ditta Elettrobeton Costruzioni Generali ha presentato ricorso al Tar contro il Comune di Albignasego e la sua decisione di rendere agricola l’area in suo possesso a Carpanedo, dove sarebbe dovuta sorgere una lottizzazione di 50 mila metri cubi, tra abitazioni e negozi. Il primo pronunciamento del giudice è stato, però, a favore del Comune e ha rigettato la richiesta di sospensiva della variante al Piano degli Interventi proposta appunto da Elettrobeton, condannata pure a risarcire le spese legali di questa fase di giudizio. Resta da dirimere ora la legittimità della decisione del Comune a trasformare l’area, che verrebbe deprezzata nel valore: un provvedimento che, secondo l’azienda, in liquidazione dal 2012 e amministrata da un curatore, lederebbe il suo diritto a edificare per i prossimi cinque anni. Ad aver fatto pronunciare positivamente il Tar è stata la considerazione che, mentre il Piano degli interventi (che indica le linee guida operative del Comune) ha apportato la modifica, trasformando il terreno da edificabile in agricolo, nella previsione del piano regolatore Pat, però, le cosiddette linee di espansione sono ancora vigenti e riguardano proprio quell’area: in virtù di questo, se la ditta volesse presentare un nuovo piano di lottizzazione, il Comune potrebbe trasformare nuovamente l’area in edificabile. Ma per il momento, con l’azienda in liquidazione, pare difficile che possa concretizzarsi entro breve: il curatore sta tentando dei vendere il terreno, ma anche abbassando il prezzo (è sceso fino a sei milioni di euro) non ha ancora trovato un acquirente. Il Piano degli interventi approvato dal Consiglio comunale a luglio aveva cancellato nove lottizzazioni (compresa quella della Elettrobeton) per le quali non vi erano ancora né progetti né le richieste di permessi a costruire.
(cri. s.)
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