Il Comune ordina una perizia sui lavori della ditta Guerrato
Federico Franchin / MONTEGROTTO
L’amministrazione comunale avvia un’azione legale nei confronti della ditta Guerrato di Rovigo, fra le imprese finite nel calderone dell’inchiesta sulla “Tangentopoli delle Terme” che travolse l’ex sindaco Luca Claudio, e già protagonista di un contenzioso con l’ente locale conclusosi l’anno scorso con un accordo transattivo.
«Abbiamo incaricato l’avvocato Massimiliano De Benetti di chiedere al Tribunale un accertamento tecnico preventivo sui lavori di riqualificazione energetica intrapresi dalla Guerrato per conto del Comune che riteniamo non siano stati eseguiti secondo quanto previsto dal contratto», annuncia il sindaco Riccardo Mortandello. «Questo passo ci consentirà di valutare una eventuale richiesta di danni».
Nello specifico, nel mirino della giunta sono finiti gli impianti fotovoltaici delle coperture della biblioteca civica di via Degli Scavi e del plesso didattico che ospita la materna “Arcobaleno” e la primaria “Ruzante” di Mezzavia. La sala polivalente della stessa scuola, inoltre, presenterebbe vizi costruttivi. Va inoltre ricordato che lo scorso novembre il Comune ottenne il pignoramento del conto corrente dell’imprenditore Saverio Guerrato per una cifra pari a 49.700 euro. Un provvedimento emesso dopo la condanna a 4 anni di reclusione inflitta all’imprenditore e al padre Luciano che stabiliva anche una provvisionale di 80mila euro a favore del Comune.
La vicenda ruotava attorno al maxi-appalto ventennale per 16 milioni siglato nel 2010 per il miglioramento energetico degli immobili municipali e degli impianti di illuminazione pubblica. Appalto per il quale Claudio, una volta finito in carcere, aveva ammesso l’incasso di una tangente pari al 15% dell’importo complessivo. Nel 2015 l’accordo era stato rescisso dal commissario prefettizio Pasquale Aversa a causa di disservizi nell’erogazione dell’energia elettrica. Ne seguì, come detto, un contenzioso fra il Comune e la ditta rodigina per il mancato pagamento di alcune fatture. La diatriba, alla fine, sfociò in un accordo transattivo. Ma questo non ha fatto desistere la giunta Mortandello dalla volontà di chiedere un risarcimento per i danni.––
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