Il coronavirus a Bagnoli “spegne” le luci su S. Siro e Tom Cruise

Nicola Stievano / BAGNOLI
Nell’ex base dell’aeronautica trasformata in set cinematografico era atteso addirittura Tom Cruise, per girare alcune scene di “Mission Impossible 7” tra i viali della caserma Usa ricostruita con cura. Ma il coronavirus ha mandato tutto all’aria e ha “spento” le luci su San Siro, bloccando l’attività cinematografica già programmata per questi mesi. Il primo ciak, attesissimo e finora top secret, doveva essere appunto per il settimo film di “Mission Impossible”.
Ma a fine febbraio l’avanzata dei contagi aveva bloccato le riprese in corso a Venezia, con Tom Cruise confinato nella sua stanza d’albergo. Qualche giorno prima i responsabili della produzione del film avevano raggiunto Bagnoli per un sopralluogo all’ex base, usata fino allo scorso dicembre come set della miniserie “We are who we are” del registra Premio Oscar Luca Guadagnino. La caserma dell’Us Army “Maurizio Pialati”, ricostruita minuziosamente a San Siro, poteva essere lo sfondo ideale per alcune scene del nuovo film d’azione, in programma agli inizi di marzo, prima del trasferimento della troupe e del cast a Roma. Ma l’emergenza ha fatto saltare tutti i piani e completamente paralizzato anche l’industria cinematografica con il suo vasto indotto. Quindi “Bagnoliwood” si ferma, in attesa di tempi migliori. Intanto il set nell’ex base di San Siro non è del tutto vuoto perché la sorveglianza e la manutenzione sono garantite dalla società di produzione “Small Foward Productions”. Il nome è nuovo ma si tratta di una emanazione della Movie Project, la società che l’anno scorso, individuata l’ex base di San Siro come set ideale per la serie Hbo - Sky diretta da Guadagnino, aveva sotto sottoscritto un accordo con il Comune, proprietario dell’area, per trasformare l’ex caserma in una base dei Marines, con tanto di campi da gioco, sala cinema, piscina, chiesa. Concluse con successo le riprese delle prime otto puntate della miniserie, che ha coinvolto centinaia di persone a Bagnoli e provincia tra comparse e maestranze varie, la produzione ha chiesto al Comune la disponibilità della base per tutto il 2020. Da qui il nuovo accordo con l’amministrazione comunale, che prevede da parte della società un impegno economico non inferiore ai 30 mila euro per realizzare opere a favore della collettività come arredi urbani, parco giochi, asfaltature di strade e marciapiedi, tutela del territorio. Nelle prossime settimane avrebbero dovuto iniziare i lavori in vista della seconda stagione di “Whe are who we are” da girare tra la primavera e l’estate. «Ora tutto è rimandato al termine dell’emergenza» spiega il sindaco Roberto Milan «intanto stiamo lavorando anche ad altri progetti per l’area, a partire dalla possibilità di aprire un ostello da 50 posti letto a servizio del personale impegnato nei lavori cinematografici ma anche dei turisti che volessero trascorrere una vacanza accanto ad un set». —
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