«Il direttore è bravo, lo vogliamo con noi»

TERRANEGRA
La «supplica» delle nonne sembra aver raggiunto il cuore della famiglia Canella: Luca Bettin, il direttore del supermercato Alì di via Monsignor Fortin, a Terranegra, resterà al suo posto. Alcune settimane fa infatti la direzione generale della catena di supermercati aveva deciso il trasferimento di Bettin in un altro dei 14 punti vendita cittadini. Non si trattava di un’azione contro il giovane dipendente, ma mera routine: in città i supermercati di prossimità della famiglia Canella sono 14, dopo 2-3 anni i direttori vengono trasferiti. Il management di via Olanda però non aveva fatto i conti con il fattore umano e i sentimenti di stima e affetto che Luca ha costruito nel suo anno e mezzo di lavoro a Terranegra.
Alla notizia del cambiamento di sede le nonne del rione hanno tempestato il supermercato e la sede centrale di lettere, e-mail e telefonate. Ognuna a suo modo raccontava della «gentilezza di Luca; del suo buon umore trascinante; del garbo ad ascoltare le esigenze di ogni cliente; della battuta sempre pronta e della chiacchiera rispettosa». Quello che impressiona di più è che a scrivere, di proprio pugno, sono state soprattutto signore anziane. Per Luca è una storia che si ripete: è già successo al supermercato di Vigonza ed è successo al punto vendita di Santa Maria di Sala. Terranegra non è esattamente un rione da movida. Ci sono la gelateria Los Andes che funge da richiamo per i ragazzi e il ristorante Boccaccio con la buona pizza del titolare Stefano. Ma è l’Alì che fa da piazza, quella che non c’è: un punto d’incontro brulicante di clienti che sono anche vicini, conoscenti, amici. Luca è il «faro» di questa piazza e con gli altri 9 dipendenti ha saputo in breve tempo fidelizzare la clientela a tal punto che per buona parte degli anziani del rione l’Alì più che un semplice negozio è un vero e proprio punto di riferimento. A guardar bene è l’emblema della filosofia della vicinanza e della fiducia della famiglia Canella. E così nessuna sorpresa quando Marta Bercher, 78 anni, quasi si commuove all’idea che Luca andrà via; niente di strano se l’amica Bruna Friso, che di anni ne ha 85, punta i piedi: «questo bravo toso lo vogliamo qui». Perché? «perché è simpaticissimo e sa lavorare», assicura Luigino Grigio, altro fedelissimo di 77 anni; «perché in questo mortorio (il rione) – fa presente Danilo Salmaso, 81 anni – almeno al supermercato ci facciamo una risata». Il giovane, neanche 40 anni, di Vigonza, è commosso dall’affetto ma mette in chiaro: «devo tutto ai miei colleghi e all’azienda: Gianni Canella in particolare è una persona straordinaria che mi è sempre venuto incontro».(e.sci.)
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