Il doposcuola record con 110 professori

È il dopo scuola dei record, quello che 15 anni fa ha fatto da apripista; aperto tutti i pomeriggi (dalle 15 alle 16.30 in piazzetta Astichello); vanta la disponibilità di un centinaio di volontari; ha azzerato la dispersione scolastica e valorizzato la biblioteca di quartiere. A tirare le fila l’Associazione Percorsi Solidali che, grazie alla scuola e all’ex Cdq, ha dato vita al progetto Amico esperto. Ad oggi i bambini che frequentano il dopo scuola sono 30 delle scuole elementari Mazzini e Petrarca e 17 della media Don Minzoni. Infine ci sono 5-6 ragazzi delle superiori. I volontari sono una trentina adulti (per lo più insegnanti in pensione); 71 studenti delle scuole superiori e 11 dell’univesità. Il team è prontissimo su tutte le materie, anche se quelle maggiormente richieste sono l’italiano per i bambini stranieri che arrivano da altri Paesi già grandicelli (ormai pochissimi), matematica e lingue straniere. Perché è così richiesto ed importante il dopo scuola, lo spiega una delle fondatrici, l’ex prof Carla Cavinato: «i bambini ci sono segnalati dalle scuole del territorio e per lo più sono studenti che a casa non hanno nessuno che possa seguirli durante i compiti, oppure non hanno uno spazio adeguato dove studiare o, magari, troppi fratellini che distraggono». Oltre alla Cavinato, colonne portanti del servizio sono le prof Cristina Buonadonna, Andreina Bonaccorso, Giovanna Voirgard e Paola Stefanuti. Tra le giovani leve Elena Quinziato e Valeria Pilli. «Siamo nati come progetto scolastico e abbiamo preceduto anche i dopo scuola parrocchiali oggi molto diffusi». La forza del dopo scuola è soprattutto il rapporto uno a uno che permette massima concentrazione ed efficacia. Un grosso aiuto arriva dalle scuole superiori che inseriscono l’attività nei crediti formativi. In tutto partecipano 13 Istituti, quest’anno il cappello dei più altruisti va al Curiel con 20 volontari “amici esperti” e alla scuola d’Inglese di via Forcellini perché nel proprio piano didattico c’è l’obbligo formativo di impegnarsi per gli altri. Infine ci sono gli scout. «La presenza dei giovani è fondamentale nella relazione con i ragazzi», spiega Carla «e finisce per instaurarsi un rapporto di amicizia. I successi sono continui e ci riempiono di orgoglio: i nostri studenti non sono claudicanti, non sono di quelli che sbarcano il lunario, ma hanno voti alti e partecipano alle prove nazionali in diverse materie». Non c’è dubbio che il dopo scuola è il cuore di piazza Astichello.
(e.sci.)
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