Il Fior d’Arancio vino di rappresentanza

Da vitigno dimenticato, usato dai contadini dei colli come uva da tavola o per tagliare il classico moscato, ad ambasciatore nel mondo dei prodotti padovani. È l'affascinante storia del “Fior d'Arancio”, che dal 1 aprile 2010 si fregia della denominazione “Colli Euganei Fior d'Arancio Docg”. Riscoperto quasi per caso negli anni Ottanta, in meno di 30 anni è diventato il vino più caratteristico e riconoscibile dell'enogastronomia locale. Tanto da essere scelto dall'amministrazione provinciale come prodotto di rappresentanza per cerimonie, incontri e viaggi istituzionali. Lo status di ambasciatore del gusto padovano è stato sancito ufficialmente ieri con il voto del consiglio provinciale di Padova, che ha approvato all'unanimità la delibera per valorizzare le tipicità enogastronomiche, ma anche fare da volano al turismo dei Colli Euganei e dei prodotti tipici del territorio provinciale. Il Moscato giallo, ribattezzato Fior d'Arancio per l'intenso sentore di zagare, vinificato in tre diverse tipologie (Spumante, Secco e Passito), è un vitigno autoctono dei Colli Euganei. Si coltiva in tutto il territorio del Parco Colli, specialmente nei comuni di Cinto Euganeo, Galzignano e Vò.
«Oggi siamo vicini ai 200 ettari piantati e prevediamo di vinificarne 190, superando probabilmente il milione di bottiglie» annuncia il direttore del Consorzio Vini Doc Colli Euganei, Antonio Dal Santo.
Simone Varroto
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova