Il Fisco non si fida del Comune

VILLAFRANCA. L’Agenzia delle entrate non si fida a tal punto dei Comuni da chiedere una costosissima fidejussione per far aprire uno sportello decentrato del catasto. Dopo una ferma contrattazione, il Comune di Villafranca ha ottenuto almeno che fosse sostituita con un deposito cauzionale. Mica bruscolini, comunque, ma 5000 euro, cui l’Agenzia delle entrate attingerà nel caso in cui il Comune non le paghi l’euro a visura catastale che viene richiesto allo sportello. Si vede che teme che il Comune, con i tagli e le ristrettezze di bilancio, finisca con il pagare magari dopo anni (che accade, per carità, e ben lo sanno i fornitori che lavorano con gli enti pubblici). Fa specie comunque che per una cifra di importo tutto sommato irrisorio (l’anno scorso le visure furono più di 600) si arrivi a chiedere un deposto così ingente. Con la fidejussione andava pure peggio.
«L’anno scorso abbiamo attivato lo sportello decentrato del catasto nel nostro municipio», spiega il sindaco di ViIlafranca Padovana Luciano Salvò, «in via sperimentale. Abbiamo fornito 600 visure non solo a nostri cittadini, ma anche di Piazzola e di Campodoro, che dovrebbero altrimenti recarsi a Padova. Per rendere stabile il servizio, per i prossimi tre anni almeno, l’Agenzia delle entrante ci ha chiesto una fidejussione, evidentemente non fidandosi del fatto che poi l’avremmo rimborsata delle visure fornite ai cittadini». Il sindaco però non ci ha “sentito”: perché, in un momento di ristrettezze e con la coperta sempre più corta, dover pagare costose perizie, assicurazioni e banche, oltre alle lungaggini burocratiche, per coprire un importo tutto sommato basso? «Siamo riusciti a far accettare un deposito cauzionale», spiega Salvò, «che comunque sono 5000 euro che non possiamo spendere in altro modo. Il punto è che l’anno scorso le visure catastali venivano consegnate gratuitamente, mentre da adesso costeranno un euro. Soldi che raccogliamo noi e che dobbiamo girare ogni tre mesi all’Agenzia, sennò dobbiamo pagare una penale».
Lo sportello del catasto è aperto presso l’ufficio tributi il lunedì mattina dalle 9.30 alle 12.30 e lo scorso anno vi si sono recate appunto oltre 600 persone, visto che, essendo l’anno di introduzione dell’Imu, si cercava di capire quanto e come calcolare la tassa sugli immobili. L’affluenza pertanto è stata notevole. Bisognerà vedere nei prossimi tre anni quanti cittadini andranno ancora a servirsi del catasto di Villafranca. «Essendo uno sportello decentrato dell’Agenzia delle entrate, possono venire anche cittadini residenti in altri Comuni», conclude Salvò, «ben contenti di evitare traffico, spese di benzina e parcheggio e lunghe file a Padova. E, in effetti, sono arrivati anche dai Comuni contermini. Controlleremo, nel primo anno, quante persone da fuori si rivolgeranno al nostro sportello: nel caso fossero molto numerose, penseremo se chiedere loro un compenso maggiore, visto che i nostri impiegati comunali finiscono con il lavorare per loro».
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