Il giallo dei due Bacon in mostra ai Carraresi

I due disegni sono esposti a Treviso, nella penultima sala della mostra di El Greco, aperta dal 24 ottobre a Ca’ dei Carraresi, curata da Lionello Puppi e organizzata da Kornice, società di Andrea Brunello, con la collaborazione di Fondazione Cassamarca.
Sono due “Crocifissioni” di Francis Bacon, una a pastello l’altra a matita, non datate, entrambe provenienti dalla Fbf di Bologna, la Francis Bacon Foundation, che fa riferimento a Cristiano Lovatelli Ravarino. È un giornalista, scrittore e blgger bolognese che ha rivelato di essere stato l’ amante segreto di Bacon per oltre 15 anni, e di avere avuto in dono la collezione dallo stesso Bacon, che aveva prodotto i disegni nei suoi soggiorni italiani, da Bologna alle isole Eolie. Lovatelli Ravarino possiede una collezione infinita di questi disegni, chi dice siano 400, chi quasi 800, gli studiosi ritengono siano 500: ormai noti nel mondo dell’arte come i “disegni italiani” sono finiti in diverse mostre in Italia, Europa e nel mondo. Ma da gallerie e musei sono poi rimbalzati spesso in aule di tribunale e in stazioni di polizie e carabinieri: denunce e processi, sentenze, perizie e controperizie, controversie e discussioni tra gli studiosi. La comunità scientifica internazionale e la Francis Bacon Estate, che tutela le opere di Bacon, non li ha mai riconosciuto come autentici.
Un tribunale italiano già nel 2004 stabiliva come «nessuno possa dire che i disegni di Bacon in possesso di Cristiano Locatelli Ravarino siano falsi». Non ha nemmeno stabilito che siano autentici. La corte di Cambridge nel 2012 ha stabilito, dopo aver ascoltato i massimi esperti inglesi, che «sei disegni appartenenti alla collezione italiana di Ravarino» erano «contraffazioni». Gli esperti ascoltati dalla corte inglese hanno anche dichiarato come Ravarino «sia un italiano di dubbia reputazione».
Nel 2014, ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico di Bologna è stata sporta denuncia da un gallerista tedesco, Pascual Jordan, di Berlino. Insieme a una gallerista italiana, Marilena Vacchi, aveva organizzato una mostra di 37 disegni baconiani di Ravarino in contemporanea nelle due gallerie. Nella denuncia Jordan sosteneva di non avere mai ricevuto expertise e di come questi - almeno quelli dati da Ravarino - fossero stati contestati e ritenuti «non autentici» dalla Francis Bacon Estate e dagli esperti.
Ma come sono finiti ai Carraresi due disegni di una collezione tanto controversa? Nella documentazione di una mostra di disegni di Bacon tenutasi recentemente a Praga appaiono presentazioni di Vittorio Sgarbi, dello stesso Ravarino, del critico Edward Lucie Smith, e di Serena Baccaglini. Quest’ultima, oltre a essere l’assistente di Lionello Puppi, fa parte del comitato scientifico della mostra, e ha partecipato alla presentazione ufficiale ai Carraresi. (a.p.)
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