Il laboratorio-bunker sotto casa

Sconcerto nella caserma dei vigili del fuoco a Este dopo l’arresto di Renato Bazzan

ESTE. Un’attività estremamente redditizia, che lo aveva reso una vera “istituzione” ancor più del suo impegno come numero uno dei pompieri di Este. Attività che tuttavia, almeno secondo i proclami, sarebbe stata ridotta nel prossimo futuro. Colpa degli acciacchi e dei problemi di salute accusati negli ultimi tempi.

Anche il giorno dopo l’arresto, resta l’incredulità per il “lato oscuro” di Renato Bazzan, 58 anni di Conselve, capo distaccamento dei vigili del fuoco di Este dal 2017. Che fosse un armiere tra i più competenti e professionali di tutta la regione era circostanza nota: nella sua abitazione di via Casette a Conselve, dove era allestito un vero e proprio bunker-laboratorio sotterraneo per la conservazione e la riparazione delle armi, Bazzan ha ospitato da sempre appassionati e militari da tutto il Nord Italia. Carabinieri, finanzieri, colleghi vigili, militari d’alti gradi, ma anche sportivi (i frequentatori dei poligoni e dei tiro a segno della zona su tutti) e persino commercianti e venditori di armi: la sua passione era diventata una vera professione, anche sul fronte economico. Tutto in regola, sia chiaro, sia sul fronte della licenza d’armiere che su quello della detenzione delle numerose armi della sua collezione.

Appassionato d’armi d’epoca, Bazzan disponeva anche di due piccoli ma efficienti torni a controllo numerico e di una sabbiatrice: nel suo laboratorio, curato e ordinato quasi in maniera maniacale, il cinquantottenne poteva riprodurre o riparare qualsiasi componente di pistole e fucili, anche fuori produzione. Vicino alla pensione, Bazzan aveva confidato ad amici la volontà di ridimensionare l’attività di armiere. Nella stazione dei vigili di Este, intanto, bocche cucite, ma negli occhi dei colleghi si legge l’incredulità e la delusione per quanto avvenuto.

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