Il luogo in cui il fumetto si trasforma in realtà: ecco il sogno su cui si basa il Tex Willer World

Intervista a Giorgio Bonelli, figlio dell’inventore del ranger amico degli indiani: «Non vogliamo violentare i Colli Euganei, che amo da sempre»

MONTEGROTTO TERME

Un villaggio western in cui gli appassionati lettori di Tex Willer ritrovino tutti i luoghi che popolano da settant’anni le pagine del fumetto. Non “un” villaggio west come se ne trovano quasi in ogni parco divertimenti, ma “il” mondo western pensato da Gian Luigi Bonelli e disegnato da Aurelio “Galep” Galeppini, che non a caso contiene anche la casa di El Morisco, il teatro di Mefisto, l’abitazione di Kit Carson... E poi il forte, il saloon, il villaggio degli indiani delle praterie con le tende e quello scavato nella roccia dai nativi americani delle colline al confine con il Messico, le case di New Orleans e il cerchio delle carovane...

Perché proprio a Turri di Montegrotto? Perché è un territorio di cui i Bonelli, padre e figlio, si sono innamorati negli anni di frequentazione delle terme. E perché vedono nella parete rocciosa che domina cava Bonetti quell’orizzonte aspro e spoglio che ha fatto da sfondo a tante avventure di Aquila della notte, simili nello scenario alla Monument Valley dei film di John Ford. Giorgio Bonelli, figlio di Gian Luigi, ha pensato a Tex Willer World per celebrare il 70° anniversario del lancio del fumetto. Con la speranza di inaugurarlo entro la fine del 2021.

Giorgio Bonelli, come pensa di far coesistere il progetto con l’ambiente in cui si andrà a collocare, la cava, e con il vincolo del Parco Regionale dei Colli Euganei?

«Il nostro progetto vuole integrarsi in modo armonico con la natura circostante. Il villaggio western, il campo indiano di tende, la vecchia missione messicana, i tradizionali “hogan” navajo, le casupole del Pueblo di Taos e i molti altri elementi architettonici che costituiranno il parco tematico saranno a bassissimo impatto, costruiti in legno eventualmente rivestito di calce bio».

L’amministrazione comunale di Montegrotto pare appoggiare la vostra idea.

«Sono molto soddisfatto e grato per come l’amministrazione sta recependo il nostro progetto, ma anche consapevole delle molte difficoltà che dobbiamo ancora affrontare perché ci troviamo all’interno di un Parco naturale, un luogo fragile. Ma il nostro obiettivo è valorizzare questo magnifico luogo, non violentarlo».

Sappiamo che ha già rilevato delle problematiche, che possiamo definire inattese. Ci spiega quali?

«Non ero stato informato che la cava non fosse mai stata chiusa, quindi come primo passo dovrò provvedere a chiudere l’attività della cava. In secondo luogo dovrò mettere in sicurezza quel luogo: ci sono degli edifici pericolanti. E ci sono anche delle pendenze antiche, che riguardano la società che gestiva l’attività mineraria. Delle multe che dovevano già essere già state pagate».

A proposito, a che punto siete della trattativa con i Bertin per l’acquisto della cava?

«Abbiamo firmato un contratto preliminare e versato una caparra. Il contratto e la cessione finale devono essere definiti entro l’anno».

Quanto temete il Parco Regionale dei Colli Euganei?

«Io credo che la nostra volontà sia chiara, da parte nostra c’è la voglia di realizzare qualcosa di degno del posto e del Parco Colli. Non sarà nulla di invasivo, ma tutto s’inserirà in mezzo alla natura. In più questa è un’opportunità incredibile per il territorio, anche per metterlo in sicurezza: non credo che vedere gente a passeggio fra erbacce e mura pericolanti faccia piacere ad alcuno».

Cosa ci dice del progetto che avete presentato alla mostra su Tex di Milano?

«Abbiamo presentato il planivolumetrico all’amministrazione. A breve arriverà il progetto vero e proprio, sul quale stanno lavorando gli architetti Giorgio Pescatori e Fabio Ruffin. Le scenografie le sta curando la RiminiRock. Questo sarà il primo e unico investimento da parte della nostra famiglia in Italia. Il parco attirerà 200 mila visitatori all’anno».

Cosa troveremo al Tex Willer World?

«Villaggi western, ambientazioni degli Indiani d’America. Ci saranno piccole strutture ricettive. Si potranno praticare attività sportive, assistere a spettacoli e anche fare il bagno in una laguna». —
 

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