"Il Natale in Etiopia, dove felicità è garantire la vita"

PADOVA. Ci saranno il panettone, i regali per i bimbi e perfino un alberello, provvidenzialmente portato da una nonna. Ci saranno i sorrisi, il grande pranzo in compagnia e ci saranno gli auguri dei parenti, anche se trasmessi da un telefono capriccioso e un po’ gracchiante. Non mancherà (quasi) niente al Natale africano di Marta Lusiani, giovanissima pediatra del Cuamm che a fine febbraio scorso è partita per Wolisso, in Etiopia, con tutta la famiglia.
Ormai quasi un anno fa ha firmato un contratto per dodici mesi che l’ha portata nel reparto di pediatria dell’ospedale San Luca. Lì i medici con l’Africa del Cuamm hanno avviato nel 2012 il programma “Prima le mamme e i bambini”, che ha permesso di azzerare i ticket per le cure relative all’emergenza ostetrica. Ora l’organizzazione sta lavorando sull’alimentazione delle mamme e dei loro bambini nei primi due anni di vita, assicurando così la sopravvivenza a migliaia di piccoli altrimenti destinati a morte certa per malnutrizione, un dramma che in Etiopia colpisce un bambino su tre. È qui, in questa terra ed in questo contesto, che Marta Lusiani ha deciso di trasferirsi con il compagno e due figli piccoli. Una scelta coraggiosa affrontata con entusiasmo e curiosità. «È stato il mio primo vero incarico come pediatra» racconta «dopo che ho conseguito la specializzazione. È un’esperienza lavorativa completamente diversa da quel che riserva il futuro per me in Italia, ma ho motivo di credere che le sfide quotidiane vissute qui, le relazioni costruite nei mesi, la capacità di adattarsi a un ambiente lavorativo così diverso e spesso difficile, mi abbiano fortificata e arricchita, umanamente e professionalmente».
In questi giorni, mentre le strade di Padova brillano per le luci di Natale e per le vetrine ornate a festa, a Wolisso si respira normalità. «In questa regione» spiega Lusiani «la religione principale è quella ortodossa, affiancata da una cospicua percentuale di musulmani. I cattolici sono una minoranza e il calendario etiope segue le festività ortodosse, quindi i festeggiamenti saranno tra il 7 gennaio, Natale ortodosso, e il 19, l’epifania». Le date, tutto sommato, non sono molto distanti, ma nella zona di Wolisso dell’atmosfera natalizia non c’è neanche l’ombra. Non manca, invece, nella casa della dottoressa Lusiani e dei suoi bimbi, dove a rendere tutto più magico è bastato l’arrivo della nonna paterna. «È arrivata poco più di una settimana fa» racconta la pediatra «e ci farà compagnia per un mese. È arrivata con una singola valigia che farebbe invidia a Mary Poppins. Ne sono usciti addobbi, lucette, decorazioni per le finestre, calze della befana ripiene di dolciumi, pacchetti regalo e sì ... anche un alberello di Natale. I bambini ne sono entusiasti».
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