Il Natale ortodosso cade il 7 sette giorni dopo è Capodanno

Diego Farisato titolare del ristorante La Scala accoglie turisti dell’ex Urss da tredici anni: «Da me il primo menù in cirillico»  

ABANO TERME. «In questo periodo arriviamo ad avere addirittura una media di clienti russi che va dal 40 al 50%». Diego Farisato, titolare del ristorante La Scala di via Marzia, ad Abano, spiega come il “fenomeno” russo abbia una portata davvero importante ormai per il territorio.

Farisato, 13 anni fa, è stato il primo ad accogliere con i primi albergatori i clienti russi nel suo ristorante esclusivo. «Sono partito appunto 13 anni fa, quando il Gruppo Borile ha iniziato a portare i primi clienti russi alle terme», spiega ancora il titolare del ristorante La Scala, che ha come specialità il pesce. «Da subito ho capito come bisognasse mettere a proprio agio un cliente che ha una capacità di spesa elevata e che quindi sceglie anche piatti costosi. Ho quindi deciso, per primo, di produrre un menù in russo. Nel mio locale tutti parlano russo. È fondamentale che il personale si sappia destreggiare e che entri in sintonia con un cliente che è gentile e che pretende di mangiare bene e un servizio impeccabile». Per andare sempre più incontro alle esigenze soprattutto del cliente russo, che durante tutto l’anno frequenta le terme di Abano e Montegrotto, Diego Farisato da qualche mese ha adottato la formula dell’orario continuato. «Rimaniamo aperti dalle 12 alle 22.30 per consentire ai clienti di mangiare in qualsiasi orario», spiega il titolare del ristornate La Scala. «Così facendo ho dovuto portare il personale a 12 unità». Ricordiamo che, secondo il calendario giuliano, il Natale ortodosso cade il 7 gennaio, mentre il Capodanno il 14. «Il Natale inizia di fatto il 6 gennaio alla comparsa della prima stella», spiega Andrey Dimitrov, direttore generale della V Hotels, la società che vede la presenza di investitori russi, che ha acquisito gli hotel President ed Excelsior ad Abano e Antoniano a Montegrotto. «In Russia i fedeli osservano un avvento di 40 giorni in cui mangiano solo cibi magri, mentre per la vigilia si digiuna fino a quando non è buio. Non si mangia carne e latte». Per la tradizione ortodossa del calendario giuliano non si fa il presepe, «ma si fa l’albero, vietato in Russia tra il 1928 e il 1936». —

F.FR.



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova