Il Novecento di una collezione ricchissima e segreta

PADOVA. De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento: un secolo tra realtà e immaginario è l'ambizioso titolo della mostra temporanea che si terrà a Palazzo della Ragione, Padova, da oggi al...

PADOVA. De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento: un secolo tra realtà e immaginario è l'ambizioso titolo della mostra temporanea che si terrà a Palazzo della Ragione, Padova, da oggi al 15 luglio. Un percorso espositivo innovativo – è la prima mostra illuminata da led – e non solo per il tipo di allestimento. L'inusuale mostra, allestita con grande rispetto per lo storico palazzo patavino, come sottolinea l'assessore alla cultura Andrea Colasio, ci conduce in quella zona d'ombra e solitamente segreta che è la vicenda umana vissuta a latere delle opere esposte. In esposizione ben 110 opere, con una settantina di artisti selezionati, contro gli 899 pezzi ancora accatastati nei magazzini della Diocesi di Piacenza, unica beneficiata dal lascito di Rosa Mazzolini, a sua volta erede di due fratelli medici, Ettore e Federica Simonetti.

Siamo a Milano nel 1950, Ettore è un proctologo, Federica lo assiste e Rosa Mazzolini è la loro infermiera. Molti artisti si rivolgono al medico per ricevere le sue cure, in cambio offrono le loro opere. A questo va aggiunto l'amore per il collezionismo dei Simonetti, e della stessa Mazzolini, che autonomamente scelgono e comprano da artisti contemporanei. Alla morte dei Simonetti la Mazzolini diviene la beneficiaria dell'intera collezione che donerà alla Diocesi di Piacenza.

Quella allestita a Padova, grazie all'impegno economico di Icat e del suo presidente Claudio Capovilla, amorevolmente curata da Lorenzo Respi, non è quindi una mostra che voglia tessere le fila dell'arte contemporanea lungo il complesso ’900, bensì una prospettiva davvero particolare: lo sguardo e la vicenda di una famiglia di collezionisti che ebbero il privilegio di avvicinare, nell'allora effervescente Milano, i nomi dei grandi artisti italiani del Novecento. E se De Chirico meritatamente vanta una cornice a parte - esposte opere davvero inusuali come Esculapio proctologo o Ippocrate che rifiuta i doni – troveremo, tra gli altri, Carrà, De Pisis, Fontana, Manzoni, Pomodoro, Sironi, Fini. Una settantina di artisti tra loro assemblati seguendo un criterio di confronto iconografico e tematico riconducibile all'oscillazione tra reale e immaginario. Non solo. In questa ambiziosa mostra, allora, la voce del ’900 è tutta nelle sue declinazioni. E di gran effetto.

Barbara Codogno

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