il nuovo direttore e la sfiDa del veneto

La riforma del ministro Franceschini ha rivoluzionato la gestione museale; in ambito archeologico, Venezia e il Veneto dovranno arrivare a fondersi in un unico sistema integrato. Obiettivo non semplice, vista la carenza di risorse e di personale, ma stimolante. Sotto la guida di Daniele Ferrara (foto), da poche settimane nominato direttore del nuovo Polo Museale del Veneto, sono stati raggruppati i Musei Archeologici Nazionali di Venezia, Fratta Polesine, Adria, Este, Portogruaro e Altino, oltre a quello di prossima apertura di Caorle, e anche i Musei Nazionali di Villa Pisani a Strà e Villa del Bene a Dolcè (Vr). «Una riforma che pone sfide interessanti» conferma Ferrara «perché mette in relazione centri urbani e territori diversi, ma anche materiali e patrimoni diversi. Mettere a punto la rete di tutti i musei archeologici veneti permetterà di ricomporre un viaggio nella storia di questa magnifica terra». Si parte con il nuovo percorso sulla civiltà dell’acqua presentato ieri; domani terzo step di presentazione del nuovo Museo Archeologico di Altino, che apre a inizio luglio. Si pensa a un nuovo allestimento per l’Archeologico di Venezia e alla riapertura al pubblico dell’ingresso da Piazzetta San Marco, vicino alla Biblioteca Marciana.
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