Il padovano Fabris commissario per le ville venete
È l’architetto padovano Vincenzo Fabris, già responsabile della direzione urbanistica della Regione Veneto, il nuovo commissario straordinario dell’Istituto regionale ville venete. Fabris è stato nominato dalla giunta regionale ed ha preso servizio a partire dallo scorso 7 febbraio. Classe 1953, l’architetto padovano è stato nominato commissario dell’ente per un anno, con l’eventuale rinnovo per un altro anno. Non riceverà nessun compenso per l’incarico perché già stipendiato come dirigente regionale.
Toccherà a Fabris dunque gestire e coordinare il delicatissimo lavoro di intervento sulle ville venete esistenti su tutto il territorio regionale. Attivo dal 1979 l’istituto è impegnato nella catalogazione, nel restauro e nella valorizzazione delle ville venete, anche con studi e ricerche.
In questi anni sono stati catalogati 4.238 edifici che possono vantare l’indicazione di “villa veneta”, di questi 3.803 sono in Veneto e 435 in Friuli Venezia Giulia. Solo il 14% è di proprietà pubblica o di enti ecclesiastici, il restante 86% è di proprietà privata. È per questo che il lavoro di restauro e conservazione diventa più delicato, molte di queste ville infatti sono abitate. In oltre 50 anni di attività l’istituto ha promosso quasi 2 mila interventi e finanziato oltre 290 milioni di euro di lavori di ristrutturazione.
Tra i primi atti del neo-commissario la proroga dell’incarico di direttore dell’istituto per Carlo Canato, architetto residente a Conegliano, nel Trevigiano.
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