Il Palazzo delle Esperienze trova casa «Rigeneriamo i capannoni degradati»
«Un progetto ambizioso che rappresenta un unicum a livello nazionale». La città negli ultimi anni ha iniziato un percorso di rinnovamento urbano anche grazie ai tanti investimenti dell’Università, e di questi il Palazzo delle Esperienze, un edificio all’avanguardia che l’ateneo edificherà per ospitare i laboratori delle facoltà scientifiche, è solo l’ultimo in ordine di tempo.
Un progetto importante che sembra aver trovato una sua sede. «Per il Palazzo abbiamo già identificato un terreno vicino al Fiore di Botta, sede del dipartimento di Biologia», ha detto la rettrice dell’Università Daniela Mapelli, confermando quanto già emerso nei mesi scorsi. Dopo aver valutato diverse proposte, tra cui parte dell’area PP1 e l’area ex Rizzato, l’ateneo ha ufficialmente avviato una trattativa con la casa editrice Piccin per l’acquisto del terreno compreso tra il complesso ex Fiat, la concessionaria Ceccato, via Murialdo e via del Pescarotto.
L’AREA PIOVEGO
Dei tanti progetti dell’ateneo la rettrice del Bo ha parlato a City Vision, l’evento ideato da Blum e Fiera di Padova per riunire i principali attori italiani della pianificazione delle città intelligenti del futuro, al Centro culturale Altinate San Gaetano. «L’area Piovego, il nostro campus scientifico, si arricchirà, oltre che di una nuova sede di Ingegneria in Fiera, anche di un moderno edificio dedicato ai laboratori per gli studenti», ha spiegato la rettrice, intervistata dal condirettore del mattino di Padova, Paolo Cagnan. «Sempre di area scientifica, ma di discipline diverse: mediche, biologiche, chimiche, fisiche. Un luogo ideale per coltivare l’interdisciplinarietà che caratterizza l’ateneo».
RIGENERAZIONE DA 14 MILIONI
Il terreno offerto da Piccin si sviluppa su un’area di 12.300 metri quadri sui quali è possibile edificare 61 mila metri cubi (l’ateneo prevede che l’edificio ne occupi 55 mila). Il prezzo offerto è di 14 milioni con esenzione Iva per l’intero lotto, dove sono presenti capannoni che dovrebbero essere abbattuti. L’interlocuzione è a oggi ancora in corso. Ma l’area Piovego è solo una delle componenti del grande campus diffuso dell’ateneo. «Padova è una città universitaria», ha aggiunto Mapelli. «Stiamo crescendo, anche quest’anno andiamo verso le 23 mila immatricolazioni, e attraiamo sempre più studenti internazionali». Studenti che l’ateneo si prepara ad accogliere in tante nuove sedi. «Dalla Piave, alla Fusinato, al polo già inaugurato di via Beato Pellegrino. Sono nuovi complessi che riqualificano l’esistente senza consumare suolo». Un campus che non solo è presente, ma dialoga con la città. «In tutti questi progetti la partecipazione della cittadinanza è prevista, perché i complessi sono vivibili e attraversabili».—
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