Il Partito democratico spinge Giordani. «Un altro mandato per cambiare Padova»

Lotta all’inquinamento e mobilità sostenibile i punti fondamentali. Bisato: «La città è punto di riferimento del riformismo»
BARON-AGENZIA BIANCHI-PADOVA-PRIMO CONSIGLIO COMUNALE
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PADOVA. «Nell’attesa di superare definitivamente questa tremenda pandemia, vogliamo continuare a immaginare con te il futuro di una Padova che cambia diventando il luogo delle opportunità e della crescita». Sono le parole con cui Davide Tramarin, segretario cittadino del Pd, ha concluso la sua relazione all’assemblea del partito che, di fatto, ha chiesto al sindaco Sergio Giordani di proseguire nel suo impegno per la città ricandidandosi alla guida di Palazzo Moroni. All’assemblea, oltre al primo cittadino, hanno partecipato tra gli altri anche il vicesindaco Andrea Micalizzi, gli assessori Pd, il consigliere regionale Vanessa Camani, il deputato Alessandro Zan, il presidente della Provincia Fabio Bui e il segretario regionale Francesco Bisato.

Le cose fatte

Tutti concordi sul fatto che le cose messe in cantiere sono tante e che per portarle a termine è necessario un altro mandato da parte di Giordani. E stato lo stesso sindaco ad affermare che sono stati avviati interventi che nei prossimi dieci anni cambieranno il volto della città. «Ma noi non ti chiediamo di restare così tanto tempo», ha detto il segretario provinciale Vittorio Ivis, «ma almeno altri sei anni sì».

Vittorio Ivis
Vittorio Ivis

«Padova ormai è il punto di riferimento del riformismo nel nordest», ha detto invece Bisato, «è necessario che possa continuare su questa strada». Si è poi discusso anche di temi, soprattutto in vista dell’arrivo dei fondi del Recovery Fund. Su questo si è in particolare concentrato l’intervento del parlamentare Zan. Nuovo ospedale, parco Iris, la nuova linea del tram.

Sono diversi gli elementi che secondo i rappresentanti del Partito democratico hanno caratterizzato la giunta Giordani. «Ma la pandemia ha dimostrato una volta di più che non si devono mai dimenticare i micro interventi, quelli fondamentali per la vita di quartiere», ha sottolineato Gianni Berno.

Davide Tramarin
Davide Tramarin

«Diciamocelo con orgoglio», ha detto Tramarin, «il clima è nettamente cambiato in positivo rispetto agli anni bui di Bitonci e della Lega. La trattativa sul nuovo ospedale che la Regione voleva obbligatoriamente a Padova est, ha portato alla progettazione di due poli di pari dignità, preservando l’ospedale del centro sul quale ci eravamo impegnati in campagna elettorale e ottenendo anche la futura realizzazione del parco della Mura; si sono poste le basi per un consistente allargamento del parco Iris; è sui binari il percorso di realizzazione della nuova linea del tram dalla stazione a Voltabarozzo».

L’appello

E tra le richieste alla giunta è stata sottolineata l’importanza di proseguire nella lotta all’inquinamento investendo in mobilità sostenibile, di chiudere rapidamente con una soluzione per la Prandina. «Se le cose si fanno insieme risultano sempre più semplici», ha detto la Camani facendo appello ad una forte unitarietà del partito.

«Caro Sergio», ha poi concluso il segretario cittadino, «durante la campagna elettorale del 2017 ti ho ascoltato dire che il Pd era per te fondamentale, che senza il PD non si sarebbe potuti andare da nessuna parte. Di certo avevi ragione, ma sai altrettanto bene quanto il Pd tutto e i suoi amministratori siano orgogliosi di averti sostenuto. Per questo, come forza principale del centrosinistra padovano, siamo pronti a continuare questo cammino al tuo fianco e, nell’attesa di superare questa tremenda pandemia, vogliamo continuare a immaginare con te il futuro di una Padova che cambia diventando più bella, più aperta e accogliente, più civile, più verde e sostenibile, più sicura, più viva e più dinamica». —


 

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