Il Pd: ombre su Ca’ Oddo

MONSELICE. Passa da zero a 353mila euro il valore della plusvalenza calcolata per l’accordo pubblico-privato che riguarda l’area ex Peep di Ca’ Oddo: la perizia di stima liquidata dal geometra Pierluigi Capuzzo a nome della ditta proponente, con valore negativo, stride con quella presentata dalla società Mesa srl, incaricata dall’amministrazione, dove viene calcolata una plusvalenza di 353.500 euro. Martedì verrà portata all’attenzione del Consiglio la delibera di giunta che riguarda l’approvazione dell’accordo pubblico-privato presentato al Comune dalla ditta Morato srl (ora Foen sas, proprietaria di tutto il compendio immobiliare) dove si chiede di cambiare la destinazione d’uso dell’area ex Peep da Vp (verde pubblico), Ic (interesse comune) e P (parcheggio) a C2 (residenziale di completamento). L’interesse pubblico rilevato corrisponde all’impegno della ditta di completare e collaudare le infrastrutture e i sottoservizi dell’ex zona Peep, da trent’anni incompiuti e privi di collaudo tecnico, uniti ad alcuni importanti interventi, tra cui la cessione di aree di proprietà, per contribuire allo sviluppo della frazione di Ca’ Oddo. I consiglieri Vittorio Ivis e Francesco Corso (Pd), che hanno manifestato il desiderio di approfondire la questione, hanno fatto richiesta ieri delle due perizie (quella iniziale di Capuzzo e quella successiva del prof. Giuliano Marella) per poterle esaminare a fondo. «L’interesse pubblico è sospetto» commentano «il fatto che una lunga serie di accordi pubblico-privati arrivi a pioggia non è un bel segnale per il Comune perché anche l’attività di controllo sarà sempre più difficile». Secondo i consiglieri Pd il precedente sulla vicenda specifica dell’erronea stima iniziale sulla plusvalenza e il fatto che sia l’azienda della consigliera di maggioranza Barbara Soloni (il titolare della Foen è il figlio), non costituiscono le migliori premesse.