Il prete ai fedeli: «Addio fondi regionali»

L’annuncio sul bollettino settimanale: cancellati i 150mila euro per la canonica. Stessa sorte per altre 4 parrocchie dell’Alta
Di Giusy Andreoli
SBRISSA - ROSI BINDI. CLAUDIO SINIGAGLIA SBRISSA - ROSI BINDI
SBRISSA - ROSI BINDI. CLAUDIO SINIGAGLIA SBRISSA - ROSI BINDI

VILLA DEL CONTE. Con l’arrivo del nuovo parroco, tutti si aspettavano di trovare sui primi numeri del bollettino parrocchiale i saluti del sacerdote e qualche nota sulle sue prime impressioni. Leggendo però il foglietto settimanale appena pubblicato, la comunità è rimasta di sasso: don Alberto Salvan ha annunciato ai parrocchiani che è stato cancellato il sostanzioso finanziamento promesso in aprile da Venezia.

«Revoca finanziamento della Regione 2015», si legge sul bollettino: «In riferimento agli impegni che la Regione Veneto aveva individuato per la sua Parrocchia (150.000 euro per il restauro della canonica), spiace comunicare che nel Consiglio Regionale del 25 settembre 2015 la maggioranza del presidente Zaia, con l’appoggio del Movimento 5 Stelle, ha predisposto la revoca del suo finanziamento tramite l’approvazione del progetto di legge 11 “Razionalizzazione della spesa regionale”». Nessuna firma sotto il comunicato, nessun commento di don Alberto in calce alla notizia.

Si può invece immaginare lo sconcerto dei parrocchiani. Certo quello della Regione non è un benvenuto al nuovo parroco, insediatosi appena un mese fa. Ma tutto diventa più chiaro nel momento in cui salta fuori che il finanziamento in questione faceva parte dei 50 milioni erogati a pioggia, alla fine del primo mandato Zaia, evidentemente per garantirsi il voto al bilancio da parte dei dissidenti “Tosiani” nella seduta fiume finita alle 3 della notte dell’ultimo giorno utile per approvarlo.

Lo Zaia bis rimette ora a posto i conti stralciando un bel po’ di finanziamenti, compresi quelli a ben 49 parrocchie del Veneto, 17 nel Padovano, 5 nell’Alta. Oltre a Villa del Conte, i soldi erano stati promessi alla parrocchia di San Michele Arcangelo di Borgoricco (100 mila euro), ai Santuari Antoniani di Camposampiero (100 mila), alla parrocchia Santa Giuliana di Pieve di Curtarolo (250 mila), alla parrocchia di San Martino di Lupari (300 mila). Non vedranno il becco di un quattrino nemmeno le parrocchie di Bosco di Rubano, di Conselve, di Monselice, di Ospedaletto Euganeo, di San Francesco Grande di Padova, di Carbonara di Rovolon, di Villa di Teolo, di Torreglia, di Turri di Montegrotto, due parrocchie di Vigodarzere e quella di Villatora di Saonara. «È gravissimo», tuona il consigliere regionale Pd Claudio Sinigaglia, «non si può prendere in giro mezza regione. Sapevano già che i soldi non c’erano, ma hanno fatto lo stesso una legge. Quanto si è tradotto in voti favorevoli? A mio parere un 4-5%. Noi abbiamo votato contro in aprile e anche adesso; abbiamo sostenuto una battaglia in settembre per recuperare soldi per il sociale. Nella razionalizzazione sono anche stralciati i 36 milioni per la strada regionale 10 Carceri-Legnago e il finanziamento di 150 mila all’Orchestra di Padova del Veneto che sarà costretta a chiudere». Sinigaglia afferma di avere proposto uno specifico bando per dare dei soldi alle parrocchie in difficoltà.

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