Il primo pasticciere d’Italia s’ispira al Veneto ed è bresciano
MILANO
Il primo pasticciere d’Italia è a Brescia: si chiama Iginio Massari di «Pasticceria Veneto». A incoronarlo - ovviamente con “tre torte”, ma anche 93 punti - al top di una pattuglia di otto re del dolce, è la Guida 2012 «Pasticceri e Pasticcerie» del Gambero Rosso.
La Guida - secondo la curatrice Laura Mantovano - ha affrontato «un progetto complesso e ambizioso», tenendo presente «le incredibili sfaccettature che l’arte pasticcera italiana assume lungo la penisola: storie, tradizioni, tipologie diversissime fra loro». E a riprova di questo intento, prima di premiare i magnifici otto, la curatrice della Guida (500 le pasticcerie segnalate in tutta Italia) ha fatto assaggiare due bignè all’apparenza eguali. Ma dei due, uno solo era di altissima scuola e si sentiva.
E così, dopo gli chef e i bar, anche i pasticceri «hanno la loro Guida» che si attiene ad un «decalogo» ferreo di valutazione. Massari è forse la personalità di maggiore spicco della pasticceria italiana nel mondo e alla Città del Gusto non ha tradito la sua fama: il suo panettone, tra le altre leccornie che ha presentato, è di una incomparabile sofficità.
Non da meno sono stati i prodotti degli altri «tre torte» premiati. Eccoli: 91 punti: Biasetto, Padova; Gino Fabbri, Bologna; Nuovo Mondo, Prato; Pasquale Marigliano, Ottaviano (Napoli). 90 punti: Cristalli di zucchero, Roma; Dalmasso, Avigliano (Torino), L’orchidea, Montesano sulla Marcellana (Salerno).
Il pasticcere emergente dell’anno è un giovane francese innamorato dell’Italia: Michel Paquier, con pasticceria a Genova dal nome promettente, «Douce». L’altro premio speciale - nell’era della comunicazione in rete - è andato al sito web della pasticceria «Acherer» di Brunico (Bolzano).
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