Il prof denuncia il papà violento «Mi ha tappato la bocca a sberle»

«In vent’anni di insegnamento non mi era mai capitato di subire un’aggressione del genere da parte di un genitore». A parlare è Luca Milan, 49 anni, docente di Lettere del liceo scientifico Cornaro, che martedì mattina è stato insultato e percosso dal papà di un alunno che non ha superato gli esami di riparazione e che dovrà quindi ripetere l’anno. Il professore si trovava a scuola, al primo piano, nell’aula insegnanti, quando è arrivato furibondo il genitore: L.G. 53 anni, di origini albanesi ma da diverso tempo residente in città.
«Sono uscito dall’aula e ho fatto il gesto di dargli la mano, per salutarlo. Lui con una sberla me l’ha respinta. Poi, con una mano, mi ha dato due botte sulla spalla, con l’altra mi ha tappato la bocca», racconta ancora sconvolto il docente. «Sono rimasto immobile, come una sfinge. Non ho reagito. Non c’è stata né una zuffa né una colluttazione. Gli ho semplicemente detto che se quelli erano i modi il nostro incontro sarebbe potuto terminare là». Il papà del ragazzo, che tra l’altro era presente al momento dell’aggressione, dopo aver infierito fisicamente è passato alle minacce.
«Mi ha iniziato a dire “Tu non sai chi sono io”. “Io ti vengo a cercare”, “Devi stare attento” e una valanga di offese che non voglio neppure ripetere». In tutto ciò a cercare di calmare il padre è intervenuto più di una volta il figlio. «Mi dispiace per il ragazzo perché lo vedevo anche piuttosto impaurito. Ha cercato più di una volta di trattenere il papà prendendolo da dietro, per le spalle, ma lui era troppo infuriato per desistere». Dopo aver strattonato e insultato il professore il 53enne ha finto di andarsene per tre volte. «Scendeva le scale, poi tornava alla carica, come un toro. Alla terza volta è arrivato a pochi centimetri dal mio collo, poi finalmente ha deciso di andarsene».
Il docente, scosso dall’accaduto ha prima riferito l’episodio al dirigente scolastico, poi si è recato nella caserma dei carabinieri di via Rismondo, dove ha sporto denuncia nei confronti del papà dello studente. «L’ho denunciato per le offese e per l’aggressione. Ora, deve starmi distante di almeno 100 metri». L’insegnante di lettere conosceva già da un paio d’anni il papà del ragazzo. «Lo conosco da due anni, da quando il figlio frequenta la scuola», dice il professor Milan, «È vero che anche quando veniva a parlare non è mai stato tanto tranquillo ma non era mai arrivato a certi eccessi». Probabilmente una reazione spinta dalla frustrazione di vedere il proprio figlio bocciato: «In tutta la mia carriera non posso dire che non abbia mai avuto genitori polemici, ma sempre nel reciproco rispetto ed educazione», continua il professore. «Se fosse stato calmo io gli avrei parlato e gli avrei dato tutte le spiegazioni che voleva. Penso che per quanto un padre possa essere affranto per la bocciatura del figlio, che tra l’altro non ho deciso io ma tutto il consiglio di classe, non può e non deve arrivare a insultare e aggredire un insegnate». —
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