Il racconto del papà: «Io e mia figlia, che umiliazione»

PADOVA. «I carabinieri si sono presentati a casa mia alle 6.45. Hanno suonato il campanello e chiesto di mia figlia. Ho detto loro che a quell’ora stava andando a scuola. Chi pensava che mi avrebbero invitato a salire in macchina con loro?». Il padre della ragazzina di 14 anni prelevata a scuola fatica a metabolizzare ciò che è successo giovedì mattina. Ci ha provato per qualche giorno ma il senso di ingiustizia di fronte a tutta quella solerzia ha prevalso. Ed è questo il motivo per cui ha deciso di denunciare pubblicamente il fatto.
«Si sono preoccupati che io non telefonassi a mia figlia per avvisarla. La volevano prendere di sorpresa. Io ero stordito, confuso. Sono salito con loro e ho spiegato il tragitto per Padova, per raggiungere l’istituto che frequenta. Mi sono ritrovato appostato nel parcheggio, ad attendere che mia figlia arrivasse per per consegnarla ai carabinieri. Tutti quelli che passavano ci guardano con un certo timore. A un certo punto è arrivata la mia bambina e io, con il cuore a pezzi, l’ho invitata a salire nel mezzo militare. Lei è affranta, sorpresa, umiliata. L’hanno vista tutti».
Questo padre parla e racconta ancora i momenti che hanno scandito una mattinata irreale. «Ci hanno portato a casa e hanno perquisito la sua camera, sequestrando computer, telefono e iPad. Poi ci hanno trattenuto in caserma per ore. Io non ho esperienza ma mi chiedo: si possono trattare in questo modo i minori? Non si rischia una intolleranza alle istituzioni?».
Il genitore si rende conto perfettamente di quanto sia grave diffondere simili fotografie tra coetanei. Non lo nega e non vuole farlo. Ciò che fatica a capire è l’intervento muscolare, a casa e a scuola.
«Da quando è successo vuole sempre che la accompagni a scuola perché ha paura di trovare i carabinieri» racconta l’uomo avvilito. «Come potrà mia figlia guardare con fiducia a quelle divise? Come potrà fidarsi dopo essere stata umiliata a scuola davanti a tutti i compagni che stavano per entrare in classe? Spero che in qualche modo riesca a buttarsi alle spalle questa vicenda e spero che lo possa fare anche la coetanea ritratta in quelle foto. Tuttavia mi va di dire che ragazzini di 14 anni non possono essere trattati in questo modo. Non sono delinquenti. I loro errori sono solo frutto dell’inconsapevolezza».
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