Il radicchio variegato conquista terreno

Più terreno per la coltivazione del radicchio variegato di Castelfranco anche a Padova, provincia leader in Veneto per produzione di tutti i radicchi regionali a marchio Igp, Indicazione Geografica Protetta. È infatti in corso l’istruttoria per la modifica del disciplinare di produzione del radicchio variegato di Castelfranco Igp.
Ora l’area sarà un po’ più estesa grazie all’inserimento del comune di Tribano, che si va ad aggiungere alla lunga lista che comprende Albignasego, Battaglia Terme, Borgoricco, Camposampiero, Cartura, Casalserugo, Conselve, Due Carrare, Loreggia, Maserà. Massanzago, Monselice, Montagnana, Montegrotto, Pernumia, Piombino Dese, Ponte San Nicolò, San Pietro Viminario, Trebaseleghe. Aggiunto anche il comune di Marcon nel Veneziano.
«Il lungo iter burocratico, che si concluderà con l’approvazione definitiva a Bruxelles, prevede anche» spiega Paolo Manzan, presidente del Consorzio di tutela del radicchio Castelfranco Igp, «una maggior resa per ettaro quale risposta al miglioramento varietale e delle tecniche di produzione. Vi sarà anche una maggiore libertà nell’utilizzo di nuove tipologie di packaging per andare incontro alle esigenze dei consumatori e del marketing. Nulla cambia per il consumatore, la tutela del prodotto tradizionale è garantita e tuttavia è fondamentale questo adeguamento che si conforma alle nuove tecniche produttive, dimostrando così ai nostri soci che il disciplinare non è un vincolo meramente burocratico, ma una carta di garanzia». Soddisfazione fra i produttori per il risultato che premia un prodotto di punta dell’agricoltura locale: «Padova conta duemila ettari, su un totale di 6.800 in tutto il Veneto» ricorda Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, «destinati alla coltivazione di tutti i cinque radicchi veneti a marchio Igp. Siamo l’unica provincia a produrre tutta la gamma del radicchio per quasi 33 mila tonnellate. Il prezzo nell’ultimo anno è stato altalenante ma contiamo su una ripresa delle quotazioni. La modifica del disciplinare finalmente risponde alle giuste richieste dei produttori e riconosce le potenzialità di un’area vocata al variegato di Castelfranco. Anche il miglioramento delle norme di produzione permette di aumentare la resa e di intervenire sulla presentazione del prodotto, aspetto tutt’altro che secondario agli occhi del consumatore». (n.s.)
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