«Il rapporto con il parrucchiere è simile a quello con il medico»

La denuncia di cento saloni attivi tra Padova e Treviso «Ci sono clienti che rinunciano ai nostri servizi e si deprimono Si rivedano le limitazioni» 

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«Ci sono clienti che, con questi limiti, rinunciano ai servizi e si lasciano andare, deprimendosi». E ancora: «Il rapporto con la propria estetista o il proprio parrucchiere è quasi paragonabile a quello con il medico o il dentista». A spiegarlo sono gli oltre cento professionisti del gruppo Beneficiamo Bellezza, realtà che opera tra Padova e Treviso e che, tra le altre cose, qualche tempo fa ha donato dei caschi speciali per la chemioterapia agli ospedali di Camposampiero e Treviso. Caschi speciali, per non far perdere i capelli ai pazienti. Si tratta di professionisti attenti alle esigenze più delicate dei clienti. «Questo blocco tra Comuni ha quasi azzerato l’attività dei saloni che operano nelle piccole municipalità, con fatturati ridotti anche del 70-80%» spiega Simonetta Michielotto, coordinatrice del gruppo e titolare di Bellè Parrucchieri di Vigonza «Ma al di là dei nostri bilanci, il disagio più grande è creato alle clienti che - fidelizzate da anni - fanno fatica a rivolgersi a un altro parrucchiere o estetista. Stiamo parlando di clienti che magari stanno facendo chemioterapie o cure tricologiche, oppure che si colorano con tinture vegetali che non tutti hanno. Eppure per loro non è prevista alcuna giustificazione a raggiungere i professionisti qualificati, che rispondono alle loro necessità». Aggiunge la Michielotto, che nel Padovano anima Beneficiamo Bellezza con Sandy Rizzo di Hair’s Sandy di Padova: «Credo che in questo periodo di grande incertezza e paura, il ruolo che ricopriamo non sia solo di un servizio alla persona ma anche un supporto psicologico. Ci sono clienti che rinunciano ai servizi e si deprimono. E poco importa se con il “giallo” ritorniamo raggiungibili: chi ci dice che tra qualche mese non arrivino nuove restrizioni e ci impongano nuovamente queste limitazioni?». La professionista sottolinea il paradosso: «Restiamo aperte sia in zona “arancione” e sia in zona “rossa”, siamo considerate come un servizio essenziale ma le clienti non ci possono raggiungere: questo non ha senso». E ancora: «Crediamo che il rapporto di fiducia che si crea col proprio parrucchiere e con la propria estetista possa essere paragonato al rapporto col proprio medico o dentista: quel parrucchiere sa tutto di te, sa come trattare i tuoi capelli e sa come colorarli anche in presenza di allergie. Non lo si cambia dalla sera alla mattina con un blocco dei Comuni». —



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