Il "Serius" chiude e polemizza: «Ci siamo trasferiti a casa Monti»

PADOVA. «Chiuso. Ci siamo trasferiti negli uffici in via Mario Monti, spread numero 385. Vi aspettiamo». È il cartello ironico, ma eloquente, affisso dai gestori del ristorante “Serius” al civico 24 di via Cavazzana, a due passi da Prato della Valle, prima di chiudere definitivamente la porta del locale. Ora sfitto. Parole che sono una provocazione, una battuta, ma che celano molta amarezza. I gestori sono Tiziana Scaboro e Emanuele Trovò, nel commercio da 30 anni, una vita passata a gestire, con successo locali molto conosciuti. Prima del Serius erano al “Villa Ferri” di Albignasego, dal '93 sono passati dal “Voglia di” di via Perosi all'Arcella, all’“Ets 400” di Salboro, hanno aperto l’“Evita” di via Montà e hanno gestito pure “L'Antica Voglia” di Saletto di Vigodarzere.
«Gestivamo il locale da cinque anni» racconta Tiziana Scaboro «Ma la situazione era diventata insostenibile. In tanti anni non avevamo mai toccato il fondo così. Troppe tasse, balzelli, un affitto intoccabile che non si è potuto abbassare e in più la crisi generalizzata ha fatto il resto. Non riuscivamo più a pagare le spese, abbiamo chiuso senza cederlo, ci abbiamo rimesso circa 200.000 euro. Devo dire che i nostri clienti non li abbiamo persi ma, se prima venivano una volte alla settimana ora si facevano vedere una volta al mese. Se devi tagliare, rinunci anche alla serata in pizzeria e magari comperi le pizze surgelate e con una manciata di euro mangia una famiglia di 4 persone. I prezzi non li potevi alzare, anzi, i nostri erano decisamente bassi rispetto alla media del centro storico. Penso sentano meno questi problemi i ristoranti di categoria più alta che viaggiano con una clientela diversa. Poi c’è il problema del centro, che è una zona allucinante. Alle 21.30 scattava il coprifuoco. Se dovessimo tornare a gestire un locale, mai più in centro città. Dopo un’esperienza del genere ti viene paura di tutto».
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