Il Tar dà ragione alla famiglia: un tratto di superstrada è suo

Gli zerbetto di Schiavonia avevano fatto ricorso ritenendo inaccettabili i 50 mila euro versati dall’Anas per l’esproprio: il valore è 2 milioni
Schiavonia, 16.07.201Ermenegildo Bernardinello con la moglie e i due figli in posa nel terreno diviso in due dalla SR10 che si vede in sfondo.Ph. Zangirolami
Schiavonia, 16.07.201Ermenegildo Bernardinello con la moglie e i due figli in posa nel terreno diviso in due dalla SR10 che si vede in sfondo.Ph. Zangirolami

MONSELICE. Un pezzo di nuova Padana Inferiore torna ai privati. Lo ha deciso il Tar. Un tratto di strada pubblica è ora nelle mani di una famiglia di Schiavonia che, sotto il profilo legale, potrebbe anche interdire il passaggio di auto e camion. Ennesimo colpo di scena nel braccio di ferro che vede opposti l’Anas e la famiglia di Ermenegildo Zerbetto. Una doppia sentenza, l’ultima pubblicata lo scorso 1 febbraio, ha punito l’Anas per aver “scippato” un pezzo di terra ai Zerbetto.

Il caso. Nel 2010 Ermenegildo Zerbetto, che vive in via Schiavonia, fa causa all’Anas. A sostenere l’azione sono i legali Michele Greggio e Vladimiro Pegoraro. Nel luglio 2007 l’Anas aveva occupato una porzione di proprietà dei Zerbetto e su questa aveva calato il tracciato della nuova Sr 10 Monselice-Legnago. Sul terreno la famiglia conduceva da anni un appezzamento agricolo e un allevamento di oche, 8 mila capi di una razza molto pregiata. Nel pagare il terreno, l’Anas aveva considerato l’area come semplice terreno agricolo, senza valutare la complessa attività imprenditoriale della famiglia.

La bagarre legale. Con la sentenza del Tar del Veneto 1006/12 è stato riconosciuto un difetto di forma all’Anas nella procedura di acquisizione del tratto di strada. Il Tar ha dato due alternative: restituire agli Zerbetto il terreno su cui insiste la Padana Inferiore, opportunamente ripristinato, con tanto di pagamento degli interessi per ogni anno di occupazione, oppure acquisire il terreno dopo aver corrisposto anche un indennizzo, per danni patrimoniali e morali dovuti all’occupazione illegittima.

La nuova sentenza. Il Tar aveva dato all’Anas 90 giorni di tempo per attuare le prescrizioni. L’ente ha preferito, lo scorso 26 settembre, formalizzare un atto di acquisizione della terra decidendo di pagare agli Zerbetto altri 50 mila euro. Peccato che i legali della famiglia monselicense avessero richiesto una cifra ben più cospicua, vicina ai 2 milioni di euro. Il ricorso contro l’arbitrario atto di acquisizione è stato quindi inevitabile. Con il provvedimento numero 125 dell’1 febbraio 2013 il Tar del Veneto ha accolto il ricorso confermando la ragione agli Zerbetto. Oltre ad annullare l’atto dell’Anas, il tribunale ha condannato l’ente a rimborsare anche le spese legali.

Tecnicamente la situazione ora è paradossale: il terreno è ritornato definitivamente di proprietà Zerbetto, e dunque la nuova Sr 10 passa su un appezzamento privato. L’Anas, che difficilmente restituirà la terra alla famiglia monselicense (interromperebbe il tracciato della regionale), dovrà necessariamente sedersi a tavolino per pattuire la somma da rimborsare ai proprietari. E, visto il protrarsi dell’iter legale, i 2 milioni richiesti qualche mese fa potrebbero lievitare.

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