Il vescovo Claudio celebra la messa di Natale a S. Eufemia

BORGORICCO. La prima messa di Natale nel Padovano il vescovo Claudio l’ha celebrata a Sant’Eufemia di Borgoricco. La sera della vigilia, infatti, monsignore si è presentato a sorpresa nella chiesa di via della Pieve, dedicata alla santa e martire, lasciando tutti senza parole. Addirittura sbalordito don Giuseppe Bragagnolo, l’anziano sacerdote che risiede in paese, chiamato a celebrare le messe festive considerato che la parrocchia è senza pastore dal mese di agosto, quando don Adriano ha lasciato all’improvviso.
«Non ero a conoscenza dell’arrivo del vescovo, si vede che è nel suo stile presentarsi alla chetichella, vuole dare un esempio di semplicità. A posteriori ho saputo che l’unico ad averne notizia era don Lucio Monetti, il vicario», conferma don Giuseppe, «è stato non solo un grande privilegio, ma un privilegio unico. Su 450 parrocchie è stata scelta proprio la nostra».
Il motivo? Sant’Eufemia è uno dei quattro paesi rimasti senza parroco e, dopo una valutazione, la decisione è stata presa. «Quando sono entrato in chiesa alle 23.15 sono rimasto di stucco, ho rischiato di fare un infarto. Il vescovo Claudio era lì da una decina di minuti e si stava intrattenendo con i parrocchiani, sotto choc per la sua presenza. A tutti dava la mano e faceva gli auguri. Gli ho chiesto come mai fosse venuto proprio a Sant’Eufemia. La sua risposta è stata: “Non ti fa piacere che sia venuto a salutarti?” Poi mi ha chiesto quanti anni ho: 82, gli ho risposto. “Ma dov’è che li metti?”, ha ribattuto. “Eccellenza, li nascondo molto bene”. La messa di Natale è stata concelebrata da 3 sacerdoti: oltre al vescovo e all’emozionatissimo don Giuseppe c’era anche don Paolo Peron, sacerdote salesiano in missione in Venezuela tornato a Sant’Eufemia per i 50 anni di matrimonio del fratello.
«Ho messo volentieri in tasca la mia predica per lasciarla fare al vescovo», continua don Giuseppe, «ma di ciò che ha detto non ricordo molto perché ero imbambolato. Però ha giocato sulla sorpresa che ha fatto Gesù venendo in mezzo agli uomini e mettendola in relazione con quella che ci aveva fatto lui».
Terminata la funzione il vescovo Claudio si è complimentato con la corale e si è concesso docilmente alle foto ricordo con i gruppi di giovani, con gli animatori, con i coristi e con quanti volevano immortalare l’evento. Prima di accommiatarsi monsignore ha scambiato due parole con don Giuseppe. «Gli ho detto: “Eravamo in attesa di Gesù che nascesse e adesso è arrivato. Ora però siamo in attesa che arrivi un’altra persona, un nuovo parroco, e spero che arrivi presto”. Il vescovo mi ha risposto: “Quando torno a Padova mi informerò”. Resto alla sua promessa», conclude don Giuseppe. (g.a)
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