Il Vimm riparte con un nuovo Cda Semenzato direttore scientifico

«Il valore del Vimm non è la polemica, ma la ricerca». Dopo due mesi di tempesta scatenata dalla nomina del nuovo direttore scientifico, che è arrivata a scuotere la Fondazione per la ricerca biomedica avanzata fin nel cuore dei valori, il Cda del sceglie una giornata di mezza estate per provare a raddrizzare la rotta, riportando l’Istituto veneto di medicina molecolare nelle acque che gli sono più consone, ovvero quelle della scienza d’eccellenza. Per i suoi giovani ricercatori, per i principal investigator (responsabili della conduzione di uno studio) e per gli investitori, perché la ricerca ha bisogno sia di menti e che di risorse.
E così, dopo la prima precisazione, il presidente della Fondazione, Francesco Pagano, lascia parlare i numeri che danno valore all’opera dell’istituto facendone un punto di riferimento internazionale, dai quattro gruppi di ricerca di livello mondiale (su muscoli, cellule staminali, mitocondri e neuroscienze) alle nuove affiliazioni, per poi passare la parola alla sua vice, Giustina Destro che a sua volta elenca i nomi “arruolati” anche dal rettore per chiara fama (da Maurizio Corbetta ad Andrea Alimonti, solo per citarne alcuni).
Le prime parole del nuovo capitolo sono dedicate al rinnovo del Consiglio di amministrazione della Fondazione, che a sua volta ha nominato all’unanimità direttore scientifico pro tempore Gianpietro Semenzato dopo la revoca dell’incarico a Pier Paolo Pandolfi, luminare di livello mondiale accusato di molestie da una ricercatrice di Harvard.
L’incarico al direttore di Ematologia e Immunologia Clinica all’Azienda ospedaliera era nell’aria: «Semenzato è stato il primo clinico ad entrare in uno dei nostri laboratori con la ricerca traslazionale» dice Pagano. Tra i principal investigators del Vimm per l’attività di ricerca sui tumori del sangue, Semenzato ha all’attivo oltre 600 pubblicazioni e lavori scientifici in ambito ematooncologico su riviste nazionali ed internazionali. Ricoprirà il ruolo nel - lungo - periodo di transizione che porterà alla nomina del nuovo direttore scientifico: questa avverrà attraverso un bando internazionale i cui tempi saranno indicati dai principal investigator. A quel punto, il nuovo direttore scientifico, provvederà a sua volta alla nomina del comitato scientifico dimissionario (proprio in polemica con la nomina di Padodolfi). Vice sarà Maria Pennuto, principal investigator sulle malattie muscolari.
È stato inoltre ufficializzato l’ingresso nel Cda della Fondazione di Stefano Bellon, membro del consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Padova, di Renzo Simonato, responsabile della direzione regionale Veneto-Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige della Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo che ha deciso di dare il suo sostegno dopo la visita di un anno fa, e di Antonio Cortellazzo, ex presidente del Collegio dei Revisori, mentre escono Guglielmo Bedeschi e Bruno Bianchi.
Il Cda ha preso inoltre in esame l’attività svolta nel corso del 2019, chiusosi con l’aumento del 16,6% dei finanziamenti assegnati ai ricercatori con il Vimm come hosting institution. «Gli ottimi risultati dell’ultimo anno, con l’incremento dell’attività di ricerca, l’aumento delle pubblicazioni internazionali e degli assegni di ricerca, sono un punto di partenza» ha sottolineato Pagano «nel periodo delicato che stiamo ancora vivendo, la ricerca svolge un ruolo più che mai fondamentale».
Lievitata inoltre la raccolta fondi che, dopo un incremento del 34% del 2019 sull’anno precedente, nel 2020 si attesta al 110%. «La mia famiglia è stata tra i soci fondatori e da allora sono sempre stata in consiglio» conclude Giustina Destro «oggi siamo qui perché vogliamo portare il messaggio del valore e della serietà dell’istituto». —
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