Il vino degli Alpini finanzia la Sala storica

ALBIGNASEGO. Una bottiglia di vino per finanziare la ricerca di reperti storici: è l’iniziativa della sezione degli Alpini di Albignasego, che cura la “Sala storica” nell’edificio accanto a villa...

ALBIGNASEGO. Una bottiglia di vino per finanziare la ricerca di reperti storici: è l’iniziativa della sezione degli Alpini di Albignasego, che cura la “Sala storica” nell’edificio accanto a villa Obizzi insieme all’omonima associazione. La vendita del rosso veneto, imbottigliato dalle cantine di Tramonte, a Teolo, avviene per la simbolica cifra di 5 euro, che servono ad arricchire la collezione di cimeli militari contenuti nell’esposizione permanente. «La maggior parte degli oggetti ci viene donata o prestata per essere esposta», spiega l’assessore Enrico Bado, che cura la mostra insieme al presidente della sezione degli Alpini, Giampietro Casano, presidente anche dell’associazione “Sala storica”, «ma a volte ci capita di trovare in internet o dei mercatini alcuni pezzi pregevoli, che si possono solo acquistare. La spesa più grossa che dobbiamo sostenere è però quella per disattivare le armi: la cifra si aggira anche intorno ai 2 mila euro. Ed è una spesa necessaria, in quanto le armi esposte non devono essere in grado di sparare». In un anno l’esposizione si è arricchita di nuovi pezzi: l’ultimo reperto acquistato è una baionetta inglese del 1907, ma sono arrivati anche un fucile a mitraglia della seconda guerra mondiale, un bazooka, una mitragliatrice degli anni Trenta, un moschetto da cavalleria del 1938 e un cannone. Una particolarità, poi, dell’associazione è che consente il rilascio gratuito dei patentini autorizzati dalla Regione Veneto per ricercare cimeli e reperti nei luoghi di battaglia, poiché non ci si può improvvisare cercatori di elmetti o gamelle. Per finanziare tutta questa attività è nata l’idea di personalizzare delle bottiglie di vino rosso da mettere in vendita, con un’etichetta che riporta la foto di alcuni reperti della sala e il timbro in ceralacca di un reggimento austriaco della prima guerra mondiale, rinvenuto all’interno di una grotta sul Grappa.

Cristina Salvato

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