«Improbabile un errore, Renato è esperto»

Adriano Fiorin, proprietario del campo di volo di Codevigo, esclude la manovra errata del pilota
BELLUCO INTERVISTA FIORIN ADRIANO CODEVIGO
BELLUCO INTERVISTA FIORIN ADRIANO CODEVIGO

CODEVIGO. «Li avevamo visti passare diretti a Campolongo Maggiore e li attendevamo per l’atterraggio sulla nostra pista entro breve, ma poi abbiamo saputo dell’incidente: per noi è come aver perso qualcuno di famiglia». Parlano Adriano Fiorin e la moglie, proprietari del campo di volo “La fattoria” di Cambroso utilizzato da Renato Franco e dalla moglie che proprio lì tenevano, in un hangar, il loro ultraleggero. Ieri mattina la Mercedes della coppia era ancora parcheggiata vicino al deposito. «Pensavamo che fossero andati a Campolongo per salutarsi con gli amici con cui avevano condiviso il giro in Croazia», racconta Adriano Fiorin. «Eravamo seduti in giardino aspettando da un momento all’altro di vederli arrivare. Personalmente sono convinto che Renato sia troppo esperto per aver commesso un errore, era troppo scrupoloso. Qualcuno ha riferito di aver sentito che il motore dell’aereo emetteva un rumore strano: possiamo immaginare che abbia avuto un problema e che Renato abbia deciso, una volta decollato in direzione nord da Campolongo, di virare per rientrare subito e che si sia verificato uno stallo. Ma è solo un’ipotesi». L’ultraleggero si è schiantato dritto contro il terrapieno della linea ferroviaria Adria-Mestre, in via Giare: «Non c’è alcun segno sul terreno che precede l’impatto», fa notare Fiorin, «l’aereo non è planato, questo perché era troppo basso quando si è verificato il problema. Può essere che Renato volesse tentare l’atterraggio sul campo di pannocchie oltre il terrapieno ma che non ci sia riuscito». Adriano Fiorin è molto legato al pilota di Piove di Sacco: «Dopo la morte per incidente stradale di mio figlio Thomas, cinque anni fa, non sono più riuscito a volare perché quello stesso giorno eravamo saliti per la prima volta insieme in deltaplano. Due anni fa Renato mi ha convinto a fare un giro sul suo ultraleggero: con lui si può viaggiare a occhi chiusi». La passione degli ultraleggeri, deltaplani, aerei mono o biposto e parapendii a motore, è abbastanza diffusa. Il costo del mezzo è molto variabile a seconda dei modelli, ma c’è anche un discreto mercato dell’usato. La spesa può essere inferiore a quella per un camper e con un pieno da 65 litri di benzina, nel caso di un biposto, si può viaggiare fino a sei ore. (e.l.)

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