Imu, metà Vigonza è salva

VIGONZA
Quasi la metà delle 7.500 abitazioni principali di Vigonza non pagherà l’Imu, la nuova imposta sulla casa introdotto dal decreto «salva-Italia» varato a dicembre dal governo Monti, e per quelle che vi sono assoggettate si dovrà comunque sborsare meno di quanto si versava per l’Ici. Così almeno promette il Comune.
L’aliquota. La giunta comunale ha deciso di applicare l’Imu al 3,7 per mille (la legge stabiliva il 4). Lo sgravio dello 0,3, sommato alla detrazione di 200 euro prevista dalla legge (maggiorata di altre 50 per ogni figlio convivente minore di 27 anni), permette così a circa 3.000 contribuenti proprietari di abitazioni civili, economiche e popolari di vedersi azzerata la nuova imposta.
Chi pagherà. Dovrà invece versare l’Imu chi ha un’abitazione considerata di lusso, ma comunque pagherà meno di quanto sborsava per l’Ici perché, anche se il coefficiente di rivalutazione è più alto, l’aumento delle detrazioni di fatto la compensa. Per le 2.150 seconde case, per tutti gli altri fabbricati e per i terreni agricoli, la giunta ha deciso di applicare l’aliquota ordinaria prevista del 7,60 per mille.
Fabbricati rurali. La giunta ha scelto di dimezzare l’aliquota del 2 per mille prevista dalla legge, quindi sarà richiesto fiscalmente l’1 per mille.
Aree fabbricabili. Viene applicata un’aliquota del 10 per mille, ben superiore dunque al 7,60 previsto dalla legge, ma il gettito di 700.000 euro andrà a compensare lo sgravio sulle prime abitazioni non di lusso.
I contributi. La giunta ha messo in bilancio 20.000 euro da destinare a quelle persone che non ce la fanno a pagare l’Imu, ad esempio anziani che hanno una casa grande ma sono rimasti soli e hanno come unico reddito la pensione.
Il gettito. Complessivamente l’Imu frutterà circa 8 milioni di euro e la metà andrà allo Stato. La quota che resta al Comune va in compensazione dei trasferimenti statali.
Addizionale Irpef. Viene confermata allo 0,5 per cento e garantirà alle casse dell’ente locale un gettito di 1.3 milioni di euro. Confermate anche l’Osap e la tassa di affissione.
Servizi. Tutte le tariffe restano confermate, verrà adeguata solo l’Istat. Ci sarà un piccolo incremento su quelle cimiteriali, ma verrà erogato un contributo di 300 euro (solo nel 2012) a chi deciderà di far cremare il familiare defunto.
Crisi economica. Verrà stanziata una somma da definire da destinare al prestito d’onore a favore di quelle aziende locali che si trovano in difficoltà.
Scuole materne. Per quelle paritarie, vengono aumentati i contributi di 18.000 euro, contributi che passano così da 256.000 euro annui a 275.000.
I tagli. Come prevede la legge, vengono ridotti dell’80 per cento molti capitoli di spesa in bilancio quali le consulenze e le spese di comunicazione.
Le previsioni. La nuova imposta sulla casa è stata prevista nel bilancio 2012 presentato l’altra sera in consiglio comunale. Il bilancio verrà portato all’approvazione del consiglio comunale il prossimo mese.
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