In arrivo 10 profughi in un condominio di Camposampiero

CAMPOSAMPIERO. C’è grande apprensione tra i residenti del condominio “Fiorito” di via de’ Rossignoli. In questi giorni all’interno di uno dei 16 appartamenti del complesso residenziale operai stanno portando reti, materassi ed arredi vari. «Abbiamo notato questi movimenti e ci siamo allarmati chiedendo informazioni ai carabinieri e all’amministratore di condominio. In risposta, abbiamo ricevuto una lettera dall’amministratore Walter Marconato con la quale ci informava che la bifamiliare al civico 13 di proprietà di B.M. “è stata concessa in locazione alla cooperativa sociale “Il Villaggio Globale” di Mirano che si occupa, tra l’altro, di trovare soluzioni abitative e di accoglienza a persone provenienti da paesi in guerra o con gravi conflitti sociali». Da informazioni raccolte dagli stessi residenti, in via de’ Rossignoli sarebbero in arrivo, nei prossimi giorni, dieci bengalesi, tutti maschi, «già residenti in Italia e che dovrebbero essere ospitati per due o tre mesi in attesa di raggiungere una loro autonomia. Ma noi non siamo informati di nulla e nessuno ci ha detto niente», protestano i condòmini. Le loro preoccupazioni e quelle dei vicini sono di due tipi: «Il nostro è un quartiere densamente abitato, come si possono inserire dieci uomini in un colpo solo dei quali non sappiamo nulla? Siamo preoccupati per la sicurezza ed anche per il valore delle nostre case che inevitabilmente verrà svalutato». Per cercare di fare chiarezza quindi, i residenti del condominio “Fiorito” sono stati convocati dall’amministratore ad un incontro con il sindaco Katia Maccarrone fissato per domani alle 11 in municipio. «Ci troveremo in sala consiliare per ricevere e dare ai nostri condomini tutte le informazioni – conferma Walter Marconato–. Tutto è comunque seguito direttamente dalla Prefettura che ha i nominativi delle persone e conosce le loro situazioni». All’incontro con la sindaca parteciperà anche un incaricato della cooperativa "Il Villaggio Globale». «Sono stata informata a cose fatte, in questi giorni – spiega Katia Maccarrone. Sapevamo comunque dell’intenzione della Prefettura di destinare alcune persone a Comuni dove non ve ne fossero ancora, come il nostro, per avere una distribuzione diffusa nel territorio provinciale». Resta comunque la mancanza di informazioni che crea sempre apprensione. «Perciò abbiamo convocato la cooperativa ed i cittadini per mettere tutti a conoscenza di chi arriverà. La cooperativa mi ha assicurato che terranno conto del contesto residenziale inserendo bengalesi, già residenti o da poco arrivati, alcuni già con esperienze lavorative. Credo che non ci sia motivo di creare allarmismi e che si debba pensare, fin da subito, a progetti di integrazione sociale a partire dall’insegnamento della lingua», conclude la sindaca.
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