In barca sul Brentella ma l’inaugurazione è bloccata dai rami

BRUSEGANA. Padovanella bloccata da una diga di rami lungo il canale Brentella. Fallito così il giro inaugurale dell’imbarcazione, che doveva percorrere il tratto di canale Brentella in un percorso...
BRUSEGANA. Padovanella bloccata da una diga di rami lungo il canale Brentella. Fallito così il giro inaugurale dell’imbarcazione, che doveva percorrere il tratto di canale Brentella in un percorso che unisca la Specola ai Colmelloni, le chiuse idrauliche che regolano il flusso dell’acqua dal Brenta al Bacchiglione a Limena, realizzati originariamente nel 1370 e ricostruiti nel 1770 dopo la loro distruzione, avvenuta nel 1509. Tre mesi di preparativi e di coordinamento fra Padova originale, Delta tour navigazione turistica e l’hotel Valbrenta di Limena, che sul Brentella si affaccia e ha sempre visto in questo corso d’acqua, e nei vicini Colmelloni, un’ottima opportunità turistica. Non mancava nulla, neppure il piatto tipico da offrire ai turisti e non mancava neppure l’approdo. Ma al momento della prova, messa in acqua la storica Padovanella, ecco che arrivati al ponte della ferrovia di Limena si para davanti una diga di tronchi d’albero larga oltre un metro, a ricoprire tutte le tre arcate e a porre fine all’escursione turistica. Impossibile per chiunque accorgersi dello sbarramento naturale, poiché il ponte è ferroviario e quindi non transitabile dalle persone, e le rive del canale sono ricoperte da una folta vegetazione. Gli organizzatori si chiedono a cosa servano le casse di espansione che la Regione sta realizzando nel Veneto, se le piene non potranno venire smaltite per l’assoluta mancanza di qualsiasi controllo dello stato di manutenzione dei corsi d’acqua. E come sia possibile valorizzare anche a fini turistici un fiume, se poi gli sforzi vengono vanificati dalla totale assenza di qualsiasi controllo. Comunque il prossimo tentativo è previsto alla fine di luglio: saranno invitati al giro in barca anche i responsabili del Genio civile, di Sistemi territoriali e degli enti competenti alla manutenzione dei fiumi.


Cristina Salvato


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