In coma, ancora non sa che il padre è morto

Resta grave il 41enne al volante dell’auto coinvolta nello schianto sulla Sr 308, ferita anche la madre

CAMPODARSEGO. Permangono molto gravi le condizioni del quarantunenne Giuseppe Quaia, rimasto coinvolto l’altro ieri pomeriggio in un maxi tamponamento in cui ha perso la vita il padre Floriano, 69 anni, ed è rimasta ferita la madre Mirella Ianna, 69. Giuseppe Quaia resta ricoverato in Rianimazione a Padova, anche la madre è trattenuta in ospedale per controlli. L’incidente è accaduto poco prima delle 17 sulla Sr 308 a Reschigliano e ha visto coinvolti una Giulietta, una Fiat Punto, l’Alfa Gt dei Quaia e un bilico.

Ad avere la peggio è stata l’auto della famiglia friulana, rimasta schiacciata tra la Giulietta e il bilico dopo che la Punto è finita addosso al guardrail. Pare che alla guida della Gt ci fosse Giuseppe, mentre il padre era seduto dietro. Floriano Quaia era ancora vivo, ma in condizioni disperate, quando è stato estratto dall’abitacolo ed è deceduto dopo l’arrivo all’ospedale di Padova. Ieri i vigili della Federazione Camposampierese hanno formalizzato le pratiche di sequestro dei 4 mezzi e definito il quadro dell’incidente. Il comandante Walter Marcato ha anche ricevuto la telefonata della nipote della vittima, che abitava con la famiglia a Polcenigo, Pordenone. Floriano Quaia era un uomo molto conosciuto: era stato imprenditore dell’azienda di mobili della famiglia, la “Arredamenti Quaia”, che gestiva con il fratello Francesco. Da qualche anno si era ritirato dal lavoro e conduceva una vita riservata. La famiglia Quaia è stata funestata da tragiche morti che hanno coinvolto anche il padre di Floriano, Bernardo, e il figlio primogenito, che si chiamava come il nonno: il primo restò ucciso negli anni Ottanta in seguito all’urto con un camion, il secondo fu vittima di un incidente stradale negli anni Novanta. Giuseppe ha anche una sorella, Patrizia, libera professionista, che vive a Milano.

Giusy Andreoli

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