In Comune rinasce il settore, ma senza testa

L’erba che cresce troppo, gli alberi che crescono poco o che si tagliano ancora troppo spesso. Per un motivo o per un altro, l’anno che è passato dalle elezioni a oggi ha diviso il fronte verde che prima lottava unito contro gli abbattimenti a raffica dell’amministrazione Bitonci. L’assessore Chiara Gallani, che dodici mesi fa guidava la Rete Verde, è finita dalla parte dei cattivi. E il Comitato Difesa Alberi e Territorio non le ha risparmiato attacchi feroci.
A monte di tutto, però, c’è un problema. La politica ambientale del Comune non aveva più una testa. Il settore Verde era stato smantellato dall’amministrazione Bitonci e riclassificato come semplice “servizio” sotto l’assessorato alle Manutenzioni. E anche il settore Ambiente da qualche mese ha perso il dirigente, che è andato in pensione. Il primo compito di Chiara Gallani è stato la ricostruzione del settore Verde, che formalmente tornerà a esistere proprio da oggi, sulla spinta di una delibera di giunta di due settimane fa, con i dipendenti del servizio che torneranno a far parte del settore vero e proprio. Per i dirigenti, sia quello del Verde che quello all’Ambiente, bisognerà aspettare invece la fine di maggio, perché le selezioni sono in fase conclusiva. Con il settore Verde ricostituito, sia gli sfalci che i tagli degli alberi saranno seguiti in via esclusiva e prevedibilmente più puntuale. Basterà a “raddrizzare” la rotta? Difficile dirlo adesso. Di certo c’è che rispetto al passato gli abbattimenti si sono ridotti e seguono procedure trasparenti. «Tutti adesso possono intervenire e dire la loro su un taglio», ha fatto notare l’assessora. «Più difficile, in mancanza di un settore, è fare progettualità e decidere dove e quando piantare. Le polemiche? Ci si attacca a singoli casi più che alle scelte complessive, sia quando si protesta contro gli abbattimenti, sia - più spesso - quando si chiede di tagliare». Di certo c’è che il Comune da qualche settimana ha ripreso a piantare. Novanta alberi sono stati messi a dimora nell’area verde tra via Tre Venezie e la linea ferroviaria (40 frassini, 10 gledischie, 10 liriodendri, 5 liquidambar, 10 platani, 15 celtis), accogliendo una richiesta del comitato San Bellino, che infatti esulta e ringrazia («È un primo segnale contro il cemento del quartiere»). Il Cdat invece critica: «Sono 90 fuscelli in una zona deserta, lontana da dove sono stati tolti alberi utili alla città». Perché in effetti si è anche tagliato - e tanto. Per esempio in via Venezuela, in un’area della Zip, con un intervento autorizzato nel 2014 ma realizzato solo poche settimane fa. È stata una strage di alberi e il fronte verde ha duramente attaccato l’assessora che non ha mosso un dito per evitare questo spargimento di fronde. Dure critiche sono partite verso l’assessora anche dopo l’abbattimento di 44 alberi in seguito allo schianto del pioppo in una materna dell’Arcella. Altri alberi saranno tagliati, annuncia il sito del Comune. Ma ci saranno anche rimboschimenti, le aree sono già state individuate. Difficile che basti a riportare la pace sul fronte verde. (cric)
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