In mille al Cammino di Sant’Antonio

Pellegrinaggio nella notte da Camposampiero a Padova. Molti fedeli sono arrivati dall’estero
BELLUCO FEDELI CAMMINO S.ANTONIO CAMPOSAMPIERO
BELLUCO FEDELI CAMMINO S.ANTONIO CAMPOSAMPIERO

Pellegrini nel silenzio della notte, in mille ieri mattina hanno raggiunto la Basilica del Santo, a piedi, dopo essere partiti, alle 23, dai santuari antoniani di Camposampiero.

E’ riconosciuto ormai anche a livello internazionale, il Cammino di Sant’Antonio che ripercorre l’ultimo viaggio di Antonio morente, dal santuario della Visione, fino all’Arcella ed al Santo.

I pellegrini, provenienti anche dalla Croazia, dalla Francia e da varie regioni d’Italia, sono arrivati a Camposampiero fin dalle prime ore del pomeriggio di sabato. I giovani volontari dell’organizzazione, coordinati da padre Giuseppe, avevano preparato l’accoglienza con la registrazione e la consegna della credenziale del pellegrino, della guida da seguire e di un piccolo Vangelo tascabile.

«Quest’anno il tema del cammino è “La gioia del Vangelo” e per questo abbiamo pensato di consegnare a tutti un piccolo Vangelo per seguire il consiglio di papa Francesco di tenerlo sempre con sé, a portata di mano» spiega padre Giuseppe.

In serata, conclusi i preparativi, dopo un’ora di adorazione e la benedizione dei pellegrini, la partenza. «Siamo qui per devozione al Santo e per curiosità» commentavano, prima di partire, Dino ed Orlando, due amici di Galzignano; e così pure Marilena, Leopoldo e Cosetta, arrivati da Rovigo erano impazienti di partire e raggiungere la Basilica «per l’affidamento al Santo».

Luigi e Francesco, invece, terziari francescani, erano giunti da Bari, «per partecipare per la prima volta a questo cammino di fede di cui sentivamo sempre parlare. Ora finalmente ci siamo anche noi». Salvatore da Villafranca padovana, voleva condividere «con mia figlia Martina un’esperienza coinvolgente che avevo fatto lo scorso anno».

Giovani e giovanissimi, adulti ed anziani, coppie come Agostino e Monica di Rustega, gruppi o solitari come Carlo giunto da Varese, lingue e provenienze diverse: tutti uniti nel cammino guidati dalla croce e dalla luce portate da padre Alberto, in testa al gruppo.

Il cammino si è così snodato lungo gli argini del Muson dei Sassi, con soste al capitello della Madonna di via Albarella, alla chiesa di San Martino di Campodarsego fino al santuario dell’Arcella dove, all’alba, i mille pellegrini sono stati accolti e rifocillati dai volontari della parrocchia. E dove si sono svolte le celebrazioni del Transito.

Poi, l’ultimo tratto, con l’arrivo nella Basilica del Santo e la messa conclusiva di un cammino faticoso, emozionante e unico. Un po’ come a Santiago.

Francesco Zuanon

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