In piscina tra app, piazzole e crollo-clienti: "Qui è meglio della spiaggia, più sicurezza"

Primo fine settimana estivo che registra una netta ripresa negli impianti cittadini anche se non con le cifre del passato 
MARIAN -AGENZIA BIANCHI-PADOVA -PADOVANUOTO.
MARIAN -AGENZIA BIANCHI-PADOVA -PADOVANUOTO.

iL RACCONTO

Primo weekend di ripresa per le piscine padovane, che con il caldo degli ultimi giorni hanno ricominciato a riempirsi: il flusso, dicono i gestori, è comunque intorno a un terzo della media di stagione, tuttavia rispetto anche solo allo scorso fine settimana il balzo in avanti è visibile.

Un po’ di coda all’ingresso, per via del sistema di prenotazioni con cui non tutti hanno già preso confidenza, ma all’interno lo spazio c’è. «Per oggi abbiamo circa duecento prenotati» spiega Daniela Bardelle, responsabile dell’impianto Padova Nuoto «ed è il primo giorno che la piscina si riempie un po’ di più. Gli scorsi anni, in una domenica così, avremmo avuto circa 700 persone. Quest’anno non potremmo raggiungere quei numeri per questioni di sicurezza, è evidente che siamo molto lontani. Ora, con il grande caldo e forse anche con le code per il mare che si allungano, le persone iniziano a muoversi di più verso le piscine».

Quest’anno la prenotazione è obbligatoria: l’ideale sarebbe farla in anticipo tramite app (Sportclubby), ma per chi non è riuscito, se c’è posto, si può entrare sul momento una volta arrivati. Certo, ottimizzare il sistema di prenotazione aiuterebbe a snellire la coda per i biglietti, che è l’unico punto dove in certi orari si crea un minimo di folla.

«Una volta entrati c’è ampio spazio libero» conferma Riccardo Guzzo, 24 anni, studente di Economia, che ieri ha scelto di passare mezza giornata al fresco insieme all’amico Alberto Giraldo, 25, studente di Lingue. Per i due ragazzi è tempo d’esami e «andando in piscina si riesce a ritagliare un po’di tempo per lo studio, cosa impossibile andando al mare». Sono arrivati in piscina alla ricerca di un po’ di relax anche Chiara Levorato ed Edison Marku, fidanzati, frequentatori dell’impianto Paltana senza alcun timore del contagio. Eppure, secondo i gestori, è probabile che a frenare i bagnanti ci sia anche un po’ di diffidenza data dalla recente crisi sanitaria, ma gli impianti sono molto puliti e ben organizzati. Tutta l’area verde è stata divisa in piazzole con i numeri ben visibili e, man mano che arrivano le persone, il bagnino le accompagna a scegliere la posizione. L’organizzazione è la medesima anche al Centro Sportivo 2000, con la differenza che i segnaposto delle piazzole sono verticali. Gli spogliatoi sono tutti accessibili e sono l’unica zona dove si richiede agli ospiti di rimanere solo per il tempo necessario. Prati e piscine, invece, non hanno alcun limite di permanenza se non quello legato alla tariffa. «La ripresa è dura» ammette Nicola Tiso, responsabile dell’impianto, «ma andiamo avanti: qui cerchiamo di far scaricare l’applicazione a tutti, perché è il miglior sistema per tracciare le persone nei 14 giorni successivi. A volte quando le prenotazioni sono molte, il sistema rallenta un po’ma in generale funziona bene».

Quanto al numero di ospiti, qui non è un problema: «Abbiamo ventimila metri quadri di prato» sottolinea Tiso «quindi davvero non c’è pericolo di assembramento. Abbiamo diviso le aree in tre zone: una per le famiglie, vicino alla piscinetta e alla sabbiera, una diciamo “libera”, più scelta dai giovani, ed una dove è obbligatorio avere ombrellone e lettino quindi di solito la scelgono i clienti più adulti».

Nonostante tutto i prezzi non sono aumentati; anzi i gestori hanno studiato qualche tariffa a tempo o dedicata alle famiglie per incoraggiare i bagnanti. Che, da parte loro, sono molto tranquilli. «Vengo qui da quando ero bambina, ci ho portato i miei figli e continuo a venire appena posso» dice Claudia Albertini, che ormai ha la sua piazzola abituale «appena hanno riaperto sono venuta subito. Qualche remora sì, ce l’avevo all’inizio, ma poi ho visto che è tutto organizzato molto bene e mi sento assolutamente tranquilla. Dico di più: c’è più ressa in spiaggia». Felici di essere in piscina anche Vito Dimita e Alessandro Peccal, due papà arrivati con tutta la famiglia: «Siamo sempre venuti, anche in passato» raccontano «e ci siamo sempre trovati bene. Quest’anno ci sembra che sia tutto ben organizzato e ne approfittiamo per far divertire i bambini, dopo tanto isolamento». —



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