In procura con falso tesserino

Arrestato Sindoca, sequestrate placche simili a quelle delle forze dell’ordine

VILLA DEL CONTE. Fra le tante cose che Riccardo Sindoca racconta di aver fatto nella vita, due trovano conferma: avrebbe fatto parte di Gladio, l’organizzazione paramilitare che doveva evitare “l’invasione comunista”, e di certo è stato arrestato (e poi assolto) per aver costituito una nuova Gladio nel 2005; e poi nell’agosto di due anni fa, presentandosi come “commendatore”, avrebbe spalleggiato una delle tante cordate che volevano comprare il Vicenza calcio.

L’altro pomeriggi, Sindoca, 49 anni, residente a Villa del Conte, è stato arrestato in flagranza dai carabinieri della Procura di Vicenza perché deteneva “segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione in uso ai corpi di polizia, ovvero oggetti o documenti che ne simulano la funzione”. Basti dire che, quando i militari gli hanno chiesto un documento d’identità, ha esibito un tesserino da generale di corpo d’armata dei “Corpi sanitari internazionali”. Con sè, in auto e in casa ne aveva un camion, di documenti del genere.

L’inchiesta. La singolare vicenda inizia il 15 febbraio, quando Sindoca si presenta in Procura, prima alla Ricezione atti e poi nella segreteria di un magistrato, dove si sarebbe presentato a chiedere informazioni su un fascicolo. Per presentarsi, aveva esibito una placca dei “Corpi sanitari internazionali”, che assomiglia parecchio a quelle dei veri agenti della polizia di Stato. Per questo il pubblico ministero Blattner lo aveva iscritto nel registro degli indagati, e poi aveva disposto una perquisizione. Mercoledì pomeriggio, casualmente, Sindoca era stato notato vicino all’ingresso del tribunale, e a quel punto era stato perquisito.

L’arresto. I carabinieri avevano visto quel tesserino da “generale”. Poi avevano trovato, fra borsello, auto e abitazione, documenti di sedicenti organizzazioni, come “Associazione nazionale sicurezza pubblica e privata”, “Circolo di presidio dell’esercito”, “Tribunale arbitrale giudiziario europeo”, “Associazione nazionale criminologi e criminalisti”, “Polizia municipale della Repubblica dominicana”, “Corpo politico Repubblica italiana”; e poi uniformi e placche di Nato e Onu. Su ordine del magistrato, i carabinieri lo avevano arrestato. Ieri mattina, il giudice Mantovani ha convalidato l’arresto a Sindoca e lo ha rimesso in libertà con l’obbligo di firma in caserma. L’udienza è stata rinviata di qualche settimana.

Il personaggio. Ma chi è Riccardo Sindoca? In un’intervista di qualche anno fa, si riteneva vittima di un grave errore giudiziario (l’arresto per la polizia parallela che avrebbe creato con Gaetano Saya, già condannato per apologia di fascismo e già direttore del Dipartimento studi strategici antiterrorismo di cui lui era vice). Di estrema destra («ma se oggi mi chiamate fascista mi incazzo... il fascismo ha avuto un inizio e una fine»), nel 2002 ha ricostituito «il nuovo Msi - Destra nazionale», di stampo «filo israeliano». Sindoca raccontava di aver lavorato con Sisde, Sismi e Sid, di essersi addestrato con Cia e Mossad specializzandosi nella lotta al terrorismo e di aver lavorato a lungo come “007 di complemento”: una spia, un agente segreto privato. Diceva di occuparsi di cooperazione internazionale e di intelligence, come perito e consulente di governi e multinazionali. In casa aveva anche foto con il Papa, encomi dal Vaticano, riconoscimenti, targhe, stemmi. «In tanti mi hanno chiesto di rimettermi in politica, ma Mussolini diceva che governare gli italiani è impossibile». (d.n.)

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